Le visite dei pontefici
La Chiesa cattolica in prima linea per portare aiuto
“Nel 2019, 690 milioni di persone non avevano cibo a sufficienza e il Covid-19 ha posto altri 130 milioni di persone a rischio carestia entro la fine del 2020”: questi i drammatici dati con cui si apre l’attuale numero del Bollettino sulle persone vulnerabili e fragili in movimento in epoca di Covid-19, a cura della Sezione per i migranti e i rifugiati del Dicastero per lo Sviluppo umano integrale. Il focus della settimana corrente è l’emergenza alimentare derivata dalla pandemia da coronavirus: il Covid-19, infatti, ha lasciato molte persone senza lavoro e, di conseguenza, non più in grado di provvedere ai bisogni primari, come quello alimentare. Ma fortunatamente nel mondo si contano numerosi esempi degli aiuti che la Chiesa cattolica offre a chi si trova nel bisogno.
Myanmar: 1.700 pacchi di riso donati alla popolazione
Una prima testimonianza arriva dal Myanmar dove le parrocchie dello Stato Chin si sono unite per inviare riso e altri beni di prima necessità ai villaggi più isolati, tra cui quelli del comune di Paletwa. Alla fine di ottobre erano 1.700 i sacchi di riso donati alla popolazione locale, mentre “Karuna”, ovvero la Caritas nazionale, ha inviato una donazione in denaro, per comprare altri alimenti. Inoltre, 130 sfollati interni – non solo cattolici, ma anche battisti e buddisti – hanno trovato un punto di accoglienza nella Chiesa di San Pietro di Patewa, mentre altri 3mila sono ospitati a Samee, in quattro campi temporanei: qui, la Chiesa cattolica, insieme al Programma alimentare mondiale e ad altre ong, si prende cura quotidianamente di loro.
Macao: pasti gratuiti in memoria di Madre Teresa
Un altro esempio arriva da Macao dove i missionari clarettiani hanno lanciato l’iniziativa “Mother Meal”, ovvero “Il pasto della Madre”, in ricordo di Santa Teresa di Calcutta. Il progetto, che ha ricevuto sostegno economico dal vescovo locale, monsignor Stephen Lee Bun Sang, prevede la distribuzione di kit alimentari di sopravvivenza a 50 famiglie di migranti colpite dal Covid-19. In futuro, si prevede di ampliare l’iniziativa coinvolgendo i nuclei familiari più benestanti, in modo che possano sostenere almeno una famiglia indigente per un intero anno, creando un vero e proprio “circolo virtuoso” di aiuti.
India: aiuti quotidiani per 200 poveri di Bangalore
E ancora dall’Asia, precisamente da Bangalore, nel sud dell’India, arriva una terza testimonianza: qui, alcune suore di diverse Congregazioni hanno avviato un programma di sicurezza alimentare che ogni giorno porta aiuto a 200 poveri colpiti dalla pandemia. L’iniziativa è portata avanti insieme a “Dream India Network”, una ong composta da laici e religiosi cattolici e attiva a Bangalore sin dal 2012. Grazie ad essa, durante il lockdown, oltre 4mila lavoratori migranti hanno ricevuto vitto e alloggio gratuiti, oltre all’assistenza sanitaria e psicologica on line. (Vatican News)
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