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A 222 anni dalla lacrimazione e dal miracolo della pioggia

frati francescani affidano, nel primo martedì dopo Pasqua, la città siciliana di Milazzo alla protezione del Santissimo Crocifisso. Lo hanno fatto con un cerimonia senza precedenti e senza pubblico, dal tetto del convento, in un momento storico particolarmente drammatico a causa della diffusione del covid-19.

I Frati Minori della parrocchia di San Papino Martire hanno esposto e pregato il simulacro realizzato nel convento di San Papino da Fra Umile Pitorno da Petralia tra il 1632 e il 1633 nei secoli ha manifestato il suo amore per Milazzo, proteggendo la città da calamità naturali. In particolare è rimasto negli annali un miracolo concesso nel 1798.

LA SICCITA' E LA PIOGGIA
Una spaventosa siccità aveva arso le campagne e minacciava il popolo di fame e pestilenza costringendo la popolazione del tempo ad invocare la loro supplica al SS. Crocifisso di San Papino e così l’11 Aprile 1798, il simulacro venne rimosso dall’altare e posto sulla vara “alla pubblica venerazione” quando improvvisamente il cielo si oscurò regalando una pioggia “placida e abbondante” che posticipò lo svolgersi della processione al 13 aprile.

LA LACRIMAZIONE
Durante la processione la pioggia sorprese i fedeli “sul piano del molo” (oggi Marina Garibaldi), costringendoli a trovare riparo, con il Crocifisso, nella chiesa di S. Giacomo.
Nel tragitto del ritorno a S. Papino (il 15 Aprile 1798) i fedeli si accorsero che dall’occhio destro del Crocifisso scendevano lacrime gocciolanti sulle ferite del costato e dopo attente indagini sul capo del Crocefisso si constatò che non vi fosse nessuna screpolatura e altro trucco. Il 20 luglio 1798 Mons. Gaetano Garrisi Arcivescovo di Messina dichiarò autentico il prodigio.

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