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Chiude lo storico Convento dell'Osservanza a Bologna

Giulia Napolitano, InCronac@
Pubblicato il 19-09-2020

«Spero che i bolognesi possano prendere coscienza dell’importanza del Convento dell’Osservanza e si impegnino per mantenerlo aperto. Loro hanno gli strumenti per incidere sulla mentalità di oggi». Padre Onofrio Gianaroli, 91 anni, frate superiore che, allo storico Convento, sorto nel XV secolo, è diventato presto punto di riferimento dell’omonimo movimento di riforma dell’Ordine dei frati minori, ha dedicato una vita intera, contribuendo a accrescerne il prestigio, rivolgendosi direttamente alla comunità bolognese lancia il suo appello affinché dalla mobilitazione della cittadinanza possa rafforzarsi la speranza di veder ancora aperto «un luogo spirituale che ha più di 700 anni e che merita rispetto». 

Quella della chiusura dei locali in cui aveva sede l’Ordine è una decisione che è stata presa dai vertici della congregazione e notificata ai quattro frati, testimoni di una tradizione spirituale e religiosa secolare, poche settimane fa. Scelta a cui padre Gianaroli non sa proprio trovare una spiegazione. «I motivi della chiusura non mi sono noti, pare che il superiore maggiore non gradisca che ci siano più di tre presenze francescane in città – prova a spiegare il padre con voce un po' stanca e velata di rassegnazione – con la trasformazione di Santo Stefano, prima gestita dai Benedettini, in comunità francescana e Sant’Antonio le comunità presenti sul bolognese sarebbero, appunto, già tre. Io, che all’Osservanza, mi trovo, si può dire, da quando sono nato, mi trasferirò all’Antoniano. Non mi pesa dovermi spostare – prima ero titolare della cattedra di lingua inglese alla scuola Carduccci ma adesso sono in pensione – mi piange il cuore semmai a dover vedere un luogo come l’Osservanza, che ha un prestigio storico, abbandonato». 

Nei locali, lasciati vuoti dall’Ordine, in verità, verrà trasferita l’attività didattica della Kinder Haus, o Kinder School, la prima scuola privata internazionale, istituita a Bologna, nel 1967 e situata in un ampio campus che vanta nel complesso quindici ettari di verde nella zona precollinare (quello che un tempo era noto come “collegio dei fratini”). «Quest’anno abbiamo lavorato parecchio, abbiamo organizzato più di trentanove conferenze a cui hanno preso parte le più alte cariche dello Stato. Hanno partecipato dal Presidente della Repubblica al capo delle forze armate, generale Graziano, attuale presidente del Comitato militare dell’Ue», prosegue padre Gianaroli che non si rassegna a veder svanire “un nome e un prestigio più che nazionale”. Domenica scorsa si è celebrata una messa con cui è stata ufficializzata la chiusura della sede dell’Ordine. «Noi, in realtà, speriamo di poter ritornare presto a occupare un posto che abbiamo occupato per più di 700 anni, sono certo che torneremo», conclude con fiducia padre Gianaroli.

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