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Cari giovani, San Francesco sarebbe fiero di voi

Mario Scelzo
Pubblicato il 27-09-2019

Nel giorno della mobilitazione mondiale per l'ambiente

Una intera settimana dedicata alla grande mobilitazione mondiale per chiedere ai “grandi” strategie più incisive contro il riscaldamento globale. Il gran giorno, culmine del terzo sciopero globale per il clima (dopo gli "strike" del 15 marzo e del 24 maggio), è arrivato: mentre scrivo sono in corso di svolgimento circa 2500 eventi in 150 nazioni del mondo, solo in Italia abbiamo manifestazioni in 180 città ed i primi dati parlano di una partecipazione superiore al milione di persone, principalmente studenti.

Per quanto riguarda l’Italia, va segnalata una interessante novità, che chi scrive reputa positiva e di buonsenso. Lo sciopero in questione è “autorizzato” dal neo Ministro della Pubblica Istruzione Lorenzo Fioramonti, il quale attraverso circolare ministeriale ha invitato professori e presidi a considerare valide le giustificazioni per l’assenza scolastica. La circolare – afferma il ministro – “dice una cosa molto semplice e cioè che i ragazzi vanno giustificati con le normali procedure di ogni scuola ma che per la prima volta nella storia di questo paese una famiglia potrà indicare la verità e cioè: essere orgogliosa che il proprio figlio o la propria figlia abbia partecipato alla manifestazione contro i cambiamenti climatici e scriverlo sul libretto e la scuola può decidere di accettarlo senza indicare ‘motivi famigliari’ o altre scuse”.

Il cuore della settimana di mobilitazione è stato il “Summit di Azione sul Clima” delle Nazioni Unite andato in scena lo scorso 23 Settembre al Palazzo di Vetro di New York. Probabilmente il vertice sul clima resterà impresso nell’immaginario collettivo grazie all’accorato discorso di Greta Thunberg, giovane attivista svedese, ormai simbolo della lotta per il cambiamento climatico. “Avete rubato i miei sogni e la mia infanzia con le vostre parole vuote, e io sono tra i più fortunati. Le persone stanno soffrendo, stanno morendo. Interi ecosistemi stanno collassando. Siamo all’inizio di un’estinzione di massa. E tutto ciò di cui parlate sono soldi e favole di eterna crescita economica? Come vi permettete?”, sono solo alcune delle parole che la giovane e determinata attivista ha rivolto alla platea dei potenti del mondo. Eppure, molte voci critiche parlano di un vertice fallimentare o comunque non incisivo. Proviamo ad analizzare la situazione nel suo complesso, concludendo poi con una riflessione relativa alla situazione in casa nostra.

Una prima considerazione. Quali che siano i risultati del vertice, non si può non sottolineare come il tema del cambiamento climatico sia stato per una settimana sotto i riflettori della opinione pubblica mondiale. Nel corso dell’ultimo anno, è percezione comune, è diminuito l’utilizzo della plastica, si è sviluppata una maggiore consapevolezza da parte di Governi e cittadini/consumatori sul tema dell’utilizzo delle risorse, si ha la sensazione chiara di essere di fronte ad un momento di svolta per quanto riguarda l’utilizzo delle risorse. Fosse solo per questo, mi sento di dire che Greta ha vinto, imponendo il tema dell’ecologia tra i principali temi del dibattito pubblico mondiale.

Veniamo ai lavori del Vertice. Ci sono state alcune parziali buone notizie: come annunciato dal Segretario Generale dell'ONU António Guterres nel suo discorso di chiusura, 77 piccoli Paesi che poco hanno contribuito a portarci alla situazione attuale hanno annunciato il loro impegno a raggiungere emissioni nette zero entro il 2050, e altri 70 si porranno, entro il 2020, obiettivi di riduzione ancora più ambiziosi di quelli presi con gli Accordi di Parigi.
Un importante contributo è arrivato, inoltre, dal mondo della finanza e delle aziende. Diversi gestori di fondi proveranno a presentare piani finanziari improntati a emissioni nette zero entro il 2050, e decine di compagnie private si allineeranno agli obiettivi della COP21. Tuttavia, le nazioni più ricche e potenti hanno perso l'opportunità di lanciarsi in progetti seri di riduzione delle emissioni. Tre dei Paesi con le maggiori ambizioni di espansione delle centrali a carbone - India, Cina e Turchia - sono stati invitati a parlare, ma ognuno ha evitato accuratamente di affrontare il problema.
La Russia ha annunciato che ratificherà gli Accordi di Parigi, senza aggiungere nulla di più su come intenda tagliare le emissioni della propria industria del petrolio. L'Unione Europea non ha espresso l'intenzione di tagliare le emissioni più velocemente di quanto annunciato in precedenza. La neo-eletta Presidente della Commissione UE Ursula von der Leyen vorrebbe dimezzarle entro il 2030, ma prima deve vincere le resistenze di quattro Paesi (Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca ed Estonia) riluttanti a prendere questo impegno.

Veniamo all’Italia. Il programma del neo Governo Giallorosso, al punto 7, afferma: “Il Governo intende realizzare un Green New Deal, che comporti un radicale cambio di paradigma culturale e porti a inserire la protezione dell’ambiente e della biodiversità tra i principi fondamentali del nostro sistema costituzionale … ”. Parole? Una semplice dichiarazione di intenti? Sembrerebbe di no, visto che si parla, già nel prossimo Cdm, della presentazione di alcune proposte concrete, da inserire nella prossima legge di bilancio, dedicate alla tutela dell’ecologia ed allo sviluppo sostenibile. Il testo del decreto è ancora una bozza, ma nei 14 articoli si passa dal bonus di 2mila euro per la rottamazione delle auto più inquinanti, ad un maxi-sconto per la vendita di prodotti sfusi fino alla sforbiciata del 10% all’anno a partire dal 2020 dei cosiddetti "sussidi ambientalmente dannosi", che sottraggono alle casse pubbliche oltre 19 miliardi l’anno, fino ad azzerarli nel 2040. Senza dimenticare poi gli incentivi per gli scuolabus meno inquinanti ed il trasporto a domicilio (-20%), accanto ad un programma di rimboschimento soprattutto delle aree metropolitane.
La volontà del Governo fa ben sperare, ma ancora di più entusiasma la mobilitazione di tanti giovani in Italia e nel mondo. Siamo con voi. E, permettetemi di dire, il Santo che ha scritto il Cantico delle Creature certamente appoggia la vostra lotta per il cambiamento climatico.

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