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Boom di nascite, a Bobbio serve un nuovo asilo nido

Redazione Pixabay
Pubblicato il 07-08-2019

Il piccolo comune sull’Appennino di Piacenza nell’ultimo anno è riuscito a invertire la tendenza demografica

«Yes, we can!» annunciava Barack Obama che per otto anni è stato presidente degli Stati Uniti». «Si può fare!» ripete anche don Paolo Cignatta che non sta alla Casa Bianca ma più modestamente nella casa parrocchiale di Bobbio, provincia di Piacenza. Il piccolo paese dell’appennino emiliano è infatti protagonista di un piccolo miracolo: mentre tutta l’Italia si duole del fatto che non nascono più bambini, Bobbio sta vivendo un piccolo ma significativo boom demografico. Al punto che si è reso necessario aprire un nuovo asilo nido, struttura fino a oggi assente nel comune. Operazione che è stata possibile dopo che la Chiesa locale ha messo a disposizione gli spazi ed è riuscita a coinvolgere nel progetto il comune, privati, associazioni. Da settembre il nuovo nido sarà realtà.



Il «piano inclinato»

«In effetti nell’ultimo anno a Bobbio sono nati 30 bambini - racconta don Paolo - un dato che magari non farà tendenza ma che ha riacceso molte speranze. Prima fra tutte quella di non assistere passivamente allo spopolamento della zona. Vuole dire che il declino dei paesi non è un dato inesorabile». Bobbio sta in fondo alla valle del Trebbia, una zona disseminata di borghi medievali e ponti costruiti dagli antichi romani, segno che Storia è passata di qui. Ma il piano inclinato degli eventi, qui come in molte altre zone d’Italia ha spostato la popolazione verso le città e ha lasciato nei paesi di montagna solo gli anziani.



Il lavoro, poi tutto il resto

Ma dietro il piccolo miracolo di Bobbio c’è solo un capriccio del destino o un fenomeno dalle radici più profonde? La risposta giusta, a sentire ancora le parole del sacerdote, è la seconda: «Tutto nasce dal fatto che un’azienda della zona, che si chiama Gamma, ha deciso di non spostarsi da qui; magari le logiche di mercato glielo avrebbero richiesto ma il titolare nel suo piccolo è un imprenditore”alla Olivetti”. Insomma, il lavoro c’è e questo ha creato le condizioni perché accadesse anche tutto il resto». Una forma di welfare aziendale, inoltre, garantisce l’asilo nido gratuito ai dipendenti e questo ha incoraggiato a sua volta le nascite. «Siamo riusciti a invertire la tendenza - racconta ancora don Paolo - e questo pone le basi per tenere in vita una serie di servizi (le scuole superiori, gli ambulatori) ma soprattutto è la dimostrazione pratica che se si creano le condizioni, le comunità non muoiono e le famiglie tornano a fare figli».



Il dato Istat

Il passo successivo, per certi versi, è stato il più semplice: si trattava di scegliere se istituire un nido aziendale o una struttura educativa all’interno del paese. «Con l’imprenditore e il comune abbiamo scelto la seconda soluzione: noi abbiamo messo a disposizione i locali dell’ex seminario, che in questo modo tornano alla loro funzione educativa, la Gamma ha finanziato i lavori di ristrutturazione, la Fondazione San benedetto che già si occupa di scuola, pagherà il personale. A settembre contiamo che tutto sia pronto». E dunque, mentre l’Istat ci ricorda che nel 2017 in Italia sono nati appena 450.00o bimbi contro il milione e passa degli anni ‘60 e che siamo al livello più basso dai tempi dell’unità d’Italia, Bobbio prova rilanciare la scommessa sul futuro. Con un asilo nido. (Claudio Del Frate - Corriere della Sera)


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