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Antisemitismo, sta crescendo in Italia il numero di chi nega la Shoah

Redazione
Pubblicato il 31-01-2020

Secondo un'indagine Eurispes il 15 per cento pensa che non sia mai avvenuta

La notizia è uscita ieri, lasciandoci allibiti: secondo un’indagine Eurispes, il 15 per cento degli italiani pensa che la Shoah non sia mai avvenuta.

Nel 2004 i negazionisti erano il 2 per cento. In pratica, sono aumentati di 7 volte in poco più di 15 anni. Non bastasse questo, la ricerca dice anche che il 16 per cento degli italiani ritiene che l’olocausto sia sì avvenuto, ma non sia stato così tragico come i libri di storia vogliono farci credere. Perciò, a conti fatti, quasi un italiano su tre ridimensiona, del tutto o in buona parte, quello che è stato uno dei drammi peggiori dell’umanità. Le voci di chi nega o prova a negare ciò che è successo - infliggendo di nuovo umiliazione ai milioni di morti - non prevarranno però su quelle di chi quella storia l’ha vissuta e la tramanda.

La brutalità fascista e nazista l’ha conosciuta anche Assisi. Qui i frati hanno fatto il possibile per mettere in salvo gli ebrei. Lo hanno fatto insieme alle suore e a tanti cittadini di buona volontà e chiara umanità che silenziosamente hanno dato una mano, ad esempio facendo arrivare cibo o farmaci al Sacro Convento. Il campanile della Basilica di San Francesco, che oggi contempliamo in tutta la sua meraviglia architettonica, in quegli anni di guerra è stato rifugio per tanti, approdo di salvezza. A gruppi gli ebrei venivano fatti salire lì e tenuti al sicuro. Si provò a cercare una “normalità”, all’interno del Convento, dando continuità scolastica ai bambini e organizzando momenti di ginnastica in Basilica, coperti dal suono dell’organo per non farsi scoprire. Complice di tutto questo piano messo a punto da padre Rufino Niccacci (riconosciuto poi Giusto tra le nazioni) fu il colonnello tedesco Muller: anche e soprattutto grazie a lui Assisi divenne zona franca ospedaliera, quindi inattaccabile. Sulla sua tomba, campeggiano le immagini scolpite della Basilica di San Francesco e del Sacro Convento.

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