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All'Avana inizia il pellegrinaggio del Papa, Uomo che abbatte i muri

Enzo Fortunato
Pubblicato il 30-11--0001

È il viaggio più lungo, ma anche più impegnativo di Papa Francesco, secondo molti osservatori internazionali, quello che il Pontefice ha iniziato oggi. Lo è. È il vero pellegrinaggio dell'uomo che abbatte i muri e costruisce i ponti, come Papa Francesco è stato chiamato: arriva a Cuba e poi, da lì, parte per gli Usa, dove è atteso per chiudere il cerchio di una formidabile iniziativa diplomatica e di pace che lui stesso aveva promosso: il disgelo fra due Paesi in guerra fredda da mezzo secolo. Questo pellegrinaggio si concluderà infatti al Congresso statunitense che dovrà decidere, fra non molto, sulla fine dell'embargo, che circonda l'isola.

 Ma lo "speech", in inglese, che il Papa pronuncerà davanti ai parlamentari - molti ostili alla chiusura di un'epoca - sarà a tutto campo, come ci ha abituati. E troverà spazio anche quell'enciclica "Laudato sì'', ispirata dal francescano Cantico delle creature, che tanto dibattito e polemiche ha suscitato nei paesi anglosassoni e in vari membri dello stesso Congresso americano. L'ambiente, dunque, il suo rispetto e la scelta di vivere in armonia fra gli uomini e con il Creato. Uno dei punti fondamentali - assieme alla pace e all'abbraccio dei poveri delle periferie del mondo - della "road map" del pontificato di Papa Francesco. A Cuba, dunque, per la pace e la fraternità, ma anche per somministrare il sacramento della prima Comunione a cinque bambini, come segno di speranza e crescita per la Chiesa locale.

 Ad osservatori attenti non sfugge come questo rappresenti uno dei segni più forti del viaggio apostolico. Cinquant'anni di propaganda atea non hanno minimamente intaccato il cuore della fede A Cuba per incoraggiare all'apertura e chiamare alla solidarietà. A Cuba per l'evangelizzazione e per i suoi benefici aspetti sul sociale, sull'economia, sulla politica e sull'ambiente. Cuba è tappezzata di manifesti che danno il "bienvenido" a Papa Francesco "misionero de la Misericordia". Due giorni fa, nel suo messaggio televisivo al popolo cubano, il Papa ha detto che arriverà nell'isola per "condividere la fede e la speranza".

 Ad attendere il "francescano" Bergoglio i figli spirituali del Santo d' Assisi, presenti nell'isola fin dalla seconda spedizione di Cristoforo Colombo: venti frati, sette conventi, quindici fraternità e duecento laici dell'Ordine francescano secolare che portano avanti gli ospedali da campo, veri segni della presenza fraterna accanto ai poveri, ai deboli. Quello fra Cuba e Washington sarà il pellegrinaggio più lungo, più impegnativo di Papa Francesco. Ma, in realtà, il dado è tratto. Papa Francesco lascerà l'isola di Cuba per atterrare direttamente negli Stati Uniti senza girarci attorno. Prima non era possibile.

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