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Immigrazione, l'asse fra Lega e Grillo. M5s: 'Stretta su permessi'. Salvini: 'Li prenda il Vaticano'

Redazione online
Pubblicato il 30-11--0001

Più che umanitaria, per il Movimento 5 stelle l'immigrazione è un'emergenza sicurezza. La conferma da un nuovo post sul Blog di Grillo dove vengono elencate quattro proposte presentate dal consigliere comunale torinese Vittorio Bertola: "Giro di vite sui permessi di soggiorno per protezione umanitaria, che solo l'Italia concede in massa. Sorveglianza più stretta dei profughi nel sistema di accoglienza. Istituzione di sistemi efficienti per il rimpatrio forzato delle persone cui viene respinta la domanda di asilo. Procedura specifica per la trattazione dei ricorsi contro il diniego dell'asilo".

E torna ad attaccare anche il segretario della Lega Nord, Matteo Salvini: "Altri 800 clandestini sbarcati in Italia. Li staranno portando a Bruxelles o in Vaticano...?" scrive su Facebook, facendo riferimento alla Ue e soprattutto alla denuncia di Papa Francesco: "Respingere i profughi è atto di guerra". Già ieri Salvini aveva commentato "con tutto il dovuto rispetto" le parole di Bergoglio: non consentire l'ingresso è "un dovere".

Ma ecco i quattro punti di Bertola: "Giro di vite sui permessi di soggiorno - spiega nel post - perché da noi quasi un asilo politico su due viene dato a persone che non ne avrebbero diritto secondo i trattati internazionali sui rifugiati, ma che noi accogliamo comunque per 'gravi motivi umanitari'. Negli altri Paesi europei - argomenta il consigliere comunale M5S a Torino - questo tipo di permessi non esiste o viene usato in misura molto minore, da noi invece con questa motivazione si fanno entrare persone che non dovrebbero, perché? Per alimentare l'industria dell'accoglienza".

La seconda proposta riguarda i sistemi di rimpatrio forzato. "Non è ammissibile - argomenta Bertola - che anche a quel 40-50% di domande che viene respinto corrisponda di fatto un'ammissione in Italia, come clandestini, perché ci si limita a consegnargli un foglio con scritto 'devi lasciare il Paese, fallo tu, ok?'. Questo non è un comportamento serio, se uno deve essere espulso deve essere accompagnato alla frontiera e/o caricato su un aereo per il suo Paese di origine, a forza se necessario".

E ancora, scrive Bertola, "non è possibile che uno che non ha diritto all'asilo, anche palesemente, possa restare in Italia per anni semplicemente facendo ricorso contro il provvedimento di diniego dell'asilo, per di più a spese nostre perché essendo nullatenente gli avvocati li paghiamo noi. E' giusto dare una possibilità di ricorso per evitare abusi, ma essa segua un suo percorso d'urgenza in modo da venire evasa nel giro di un mese o due e da non dare scuse a chi non ha diritto di stare in Italia".

Infine, la quarta proposta: "Sorveglianza più stretta dei profughi nel sistema di accoglienza. Qui a Torino qualche mese fa c'è stato un profugo senegalese che per settimane usciva tutte le mattine alle 5 dal suo ostello (pagato da noi) e andava a rapinare e accoltellare le donne alle stazioni della metropolitana. Dopo 8 rapine violente l'hanno preso, e ci si chiede: ma la cooperativa che gestiva l'accoglienza non si è mai accorta di niente?".

Numerose le repliche dal mondo politico alle parole di Salvini e alle proposte di Bertola. Su Facebook il presidente della Camera Laura Boldrini ha tracciato un parallelo tra i morti di Marcinelle e i migranti naufragati nei giorni scorsi: "Oggi è l'anniversario della tragedia di Marcinelle, la miniera belga nella quale morirono tanti lavoratori italiani. È una pagina tra le più dolorose e commoventi della nostra emigrazione, fatta di milioni di partenze. Ma proprio perché tante famiglie italiane sanno cosa voglia dire andare via alla ricerca di un lavoro e di una vita dignitosa, seminare disprezzo e fare demagogia contro i migranti che arrivano significa anche tradire la nostra storia".  "Quei puntini che abbiamo visto nelle foto - donne, uomini e bambini in acqua dopo un naufragio - non sono così diversi dai nostri minatori di Marcinelle", ha concluso la Boldrini.

A Salvini ha replicato anche il vicesegretario del Pd, Debora Serracchiani. Lasciando la camera ardente allestita per l'ex sindaco di Bologna Renato Zangheri, la Serracchiani ha criticato l'intervento del leader della Lega Nord facendo riferimento all'intervento del Papa, che ha definito la non accoglienza un atto di guerra:  "Siamo consapevoli che" quella dell'immigrazione "è una situazione molto difficile: certamente non aiutano le parole di Salvini di oggi che, in qualche modo, mi sembra vadano all'attacco dello stesso Pontefice".

Matteo Orfini ha affidato a Twitter la sua replica: "Dopo le proposte sull'immigrazione manca solo che Grillo si iscriva alla Lega. Perché alla fine gli sciacalli si ritrovano sempre: a destra", ha scritto il presidente del Pd.

Di ben diverso tenore le parole del sindaco di Pietrasanta (Lucca), Massimo Mallegni, vicecoordinatore regionale di Fi, che ha comunicato al presidente della Toscana Enrico Rossi l'impossibilità di ospitare immigrati nel suo comune: "Prima la mia gente - dice Mallegni - Solo quando le oltre 100 famiglie che non riescono ad andare avanti saranno sistemate potremo parlare di ospitalità". Per Mallegni, la gestione dell'emergenza immigrati è "un'attività mascherata" per mantenere le cooperative. (Repubblica.it)

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