Le visite dei pontefici
Francesco, che pur si definiva un «idiota», nel senso di illetterato, viveva continuamente ogni giorno questa «sapienza dell’amore» che lo avvicinava al «cuore delle cose».
«Il solo sapere è nulla, e finisce tutto nella consapevole amarezza di non riuscire a raggiungere una comunione viva con la realtà. Solo nella sapienza dell’amore è l’esperienza che mette il mio cuore in contatto con il cuore delle cose».
Non sono parole di Francesco, anche se Francesco potrebbe averle pronunciate. E non sono nemmeno parole di uno dei suoi agiografi. Chi scrive è Karl Rahner, uno dei più noti teologi del XX secolo (1904-1984), che dà voce, attraverso le sue parole, anche alle nostre parole e al nostro desiderio. Francesco, che pur si definiva un «idiota», nel senso di illetterato, viveva continuamente ogni giorno questa «sapienza dell’amore» che lo avvicinava al «cuore delle cose». Questa è la comunione che ci apre agli altri, al mondo, all’Altro, all’infinitamente Altro. Questo Francesco viveva e questo Francesco insegnava. E questo Francesco cantava. Come non ricordare il suo Cantico delle creature?
«Il solo sapere è nulla», ovvero con le parole di san Paolo che Francesco aveva fatto sue, potremmo dire: «la conoscenza riempie di orgoglio, mentre l’amore edifica. Se qualcuno crede di conoscere qualcosa, non ha ancora imparato come bisogna conoscere. Chi invece ama Dio, è da lui conosciuto» (1Cor8,2-3). Francesco non disprezza la conoscenza in sé, né disdegna gli studi, come lui stesso scrive ad Antonio di Padova: «Ho piacere che tu insegni la sacra teologia ai frati, purché in questa occupazione tu non estingua lo spirito dell’orazione e della devozione, come è scritto nella Regola». Lo studio, al pari di ogni altra occupazione, non deve essere motivo per spegnere «lo spirito dell’orazione». Tommaso da Celano trova parole molto efficaci nel Memoriale, la seconda biografia di Francesco. Così infatti fa parlare Francesco: «I miei frati che si lasciano attrarre dalla curiosità della scienza, si troveranno con le mani vuote».
Essere in contatto con il cuore delle cose è la sola e vera conoscenza. Ciò che il cuore di ogni uomo desidera realmente toccare e vivere, non è altro se non questa sapienza dell’Amore.
Milvia Bollati
Storica
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