approfondimenti

Il polpo indovino

Fra' Vicino
Pubblicato il 30-11--0001

Cos'è il discernimento? Quale il signifi cato etimologico di questo sostantivo, che sembra essere così estraneo nella vita comportamentale di una larga parte della gente del nostro tempo? Di-scerni- mento: scendere cioè nell'intimo della mente, per comprendere, valutare, e portare a compimento un pensiero, un'azione, facendo una scelta signifi cativa ed in piena libertà di coscienza, sia nel bene che nel male. Il mondo di oggi, sta mostrando grande superfi cialità, avvalendosi più dell'istinto che della ragione, più dei sensi che dello spirito. Prendo lo spunto da avvenimenti recenti e pubblici, su cui possiamo fare riferimento. Celebrare gli istinti di una bestiola come un polpo (il polpo Paul, divenuto celebre dopo aver azzeccato i pronostici ai Mondiali del Sudafrica di quest'anno), il quale è stato fatto oggetto, quasi di idolatria, da parte di alcuni media, alcuni giornalisti, nonché editori e gente, che non sanno più distinguere cosa sia l'istinto e l'intelligenza, propinando attraverso enti pubblici, notizie strampalate, come il dare a quel mollusco, virtù profetiche e poteri extrasensoriali. E adesso che è morto, a chi passeranno questi poteri trascendentali? È mai possibile, ai nostri giorni, assistere ad un infantilismo culturale di tale portata? È possibile e anche molto semplice: “Quando escludiamo Dio dalla nostra vita, necessariamente, costruiamo delle divinità.”. Il prolifi care anche nella nostra Nazione, di pseudo maghi, indovini, cartomanti, visionari è segno che ci sono tantissimi creduloni, che rinunciando a comprendere, si lasciano prendere come pesci ad ogni esca che gli viene offerta. Dice un proverbio: “È un divertimento per lo stolto, dire menzogne, ma sarà ripagato abbondantemente dalla miseria”. C'è un racconto nella Bibbia, di un profeta che picchiava la sua asina perché non voleva andare dove voleva lui, ad un certo momento a quella povera bestia Dio concesse di parlare con voce umana, e disse: “Che ti ho fatto perché tu mi percuota già per la terza volta?... Non sono io la tua asina sulla quale hai sempre cavalcato fi no ad oggi? Sono forse abituata ad agire così?”. No! Rispose il profeta Balaan. A questa domanda, si aprirono gli occhi del discernimento del profeta, per comprendere il suo comportamento erroneo e ravvedersi. Ora dare ad un povero mollusco delle virtù intellettive e di un possibile discernimento signifi ca che a qualcuno è venuto veramente meno il ben dell'intelletto. Chi potrà fi darsi allora di queste persone, che stravolgendo le leggi stesse della natura, non sanno distinguere cosa sia intelletto ed istinto, cosa sia intelligenza e stoltezza? Non alla bestia; ma all'uomo e alla donna, Dio ha dato l'intelligenza! Auguro a queste persone, di recuperare il sano discernimento e fare della loro vita un rifl esso di quella Verità che è venuta nel mondo anche per essi, ma della quale sembra non ne conoscano ancora né la Luce né la Sapienza.

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