approfondimenti

Il filo di Arianna e il cammino di una coppia

Emanuele D'Aniello
Pubblicato il 30-11--0001



Il silenzio, come le parole sono elementi utili per la costruzione dell'intimità della coppia. Accanto ad essi, l'intimità della coppia è favorita dall'accettazione del maschile e del femminile. Nasce quando si scopre il meglio che la persona porta in sé come messaggera di ricchezze, di sensibilità, di modi di ragionare e di affrontare i problemi in maniera diversa. Una sana accettazione non avviene per una particolare conformazione anatomica ma lo si diventa con lo sviluppo delle relazioni affettive: prima con la madre, poi con il padre e infine con gli altri: i nostri soggetti d'amore e d'odio.
Per ritrovare il gusto e la capacità di amare, è necessario liberarsi del fastidio percepito per il genitore, infatti questa dinamica produce effetti negativi sulle proprie opinioni circa la natura maschile o femminile. Raggiungendo l'armonia è necessario riaprire un dialogo (anche simbolico, interiore) con il padre e con il mondo maschile che lo ha preceduto e allo stesso modo con la madre e con la cultura femminile del passato.
Se ciò non avviene il rifiuto del maschile può portare l'uomo a rinunciare alla propria virilità, diventando così solo “amico delle donne” e non sposo o il rifiuto del femminile può portare la donna al timore verso il maschile rinchiudendosi nella propria interiorità.
All'opposto dell'accettazione inoltre vi sono i diffusi antagonismi verso i membri del sesso opposto, spesso provocati purtroppo dall'invidia. La coppia in questa situazione assume la forma del mal riposto trionfo sull'odiato nemico: i fratelli che erano percepiti palesemente preferiti dalla madre. Il superamento della svalutazione verso il maschile e il femminile è favorito da un profondo dialogo con se stessi che consente l'indagine circa i desideri e delle fantasie più profonde, ed inoltre promuovendo la connessione con i “mondi altri” di cui facciamo parte.
Infine l'accettazione può essere aiutata quando l'incompletezza personale si insinua nei coniugi: è come se uno dei due avesse affidato all'altro una parte di sé. Riconoscendo questa utilità della complementarietà maschio e femmina si può gustare il rapporto di coppia come descrive bene il mito dove Teseo si avvale dell'aiuto di Arianna. Il gomitolo, mediante il quale Teseo si lega ad Arianna, simbolizza la relazione, che lega il maschile con il femminile. Legati da un filo, Teseo ed Arianna affrontano il pericoloso Minotauro, ed escono vittoriosi dall'impresa. Simbolicamente possiamo affermare che ognuno di noi ha necessità della relazione con l'altro/a, per affrontare il cammino della vita.
La relazione costituisce la possibilità di conoscere il mondo da una prospettiva plurale, tanto più ricca perché contiene in sé la diversità e la complementarietà. “Legati da un filo di parole ricerchiamo vita e gioco. [...] Legati da un filo di sorrisi ci esponiamo all'ignoto, sperando che una mano solerte possa riallacciare i fili (A.A.).

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