Le visite dei pontefici
Riprendiamo la riflessione sul cammino di coppia dopo il periodo estivo. Ci siamo lasciati con la figura di Teseo e di Arianna nel loro
desiderio di affrontare la vita aiutandosi a vicenda. Le persone che
vivono in complicità nel bene si sentono contente. Nella coppia
può nascere lo stupore per la presenza dell'altro/a. A volte svegliandosi
la mattina pensando agli impegni del giorno, al problema che
urge di più, si sonnecchia attendendo ancora alcuni minuti, ma ci
sono certi attimi in cui si rimane estatici per la bellezza, per la sollecitudine,
per lo charme che promana la persona che ci sta davanti.
Si vorrebbe baciarla, stringerla a sé, ma ci si ferma per non interrompere
questo momento così “magico”.
La realtà poi richiama la
contemplazione alla vita, alla responsabilità, ma rimane una gioia
e una pienezza che sostiene l'operare. I momenti “estatici” insieme
alla sollecitudine vicendevole sviluppano l'unione delle persone.
Negli anni, le persone, pur nella loro unicità, tendono ad assomigliarsi
in alcuni tratti del fisico, del comportamento,
del sentire, arrivando in alcuni momenti
a delle intuizioni comuni. È un sogno
desiderato da chi inizia un rapporto di coppia
e da chi è in cammino da anni e messo a dura
prova da ciò che è sotto gli occhi di tutti.
Si
vedono aumentare continuamente le unioni
infelici e le rotture e ci si può chiedere se non
debba capitare lo stesso anche alla propria
coppia. Si pensa che il proprio rapporto sia
“diverso” alimentato dall'amore e dall'ottimismo.
Ma può capitare che le coppie si scoprano
impreparate ad affrontare i problemi, i
conflitti che a poco alla volta si accumulano
in ogni matrimonio. Entrambi i partner percepiscono
un senso crescente di irrequietezza,
frustrazione, dolore spesso senza essere consapevole
dove risieda la difficoltà. Cominciano
a pensare che sposarsi sia stato un errore.
Per far crescere l'unione è necessario accettare
che il maschile e il femminile siano complementari
e diversi. Un aspetto utile nel cammino
dell'unità è la conoscenza e l'accogliere il
maschile e il femminile. Per esempio l'uomo
ha necessità di scoprire l'impatto che il suo allontanarsi e il successivo
ritorno, crea nelle donne. La donna sente il bisogno di sentirsi
confermare l'interesse e l'affetto per lei.
L'uomo saggio quando non sente il bisogno di allontanarsi si
preoccupa di avviare numerosi conversazioni intime chiedendo
alla compagna di parlare di stessa. Se ha bisogno di una pausa è
bene che comunichi alla compagna il suo desiderio di assentarsi
con il proposito che al ritorno ascolterà senza “distrazioni”. Così
una donna preferisce essere ascoltata più che imporre al compagno
di parlare. In modo tale l'altro non si sentirà pressato.
Sa che rivelare
alcuni dei propri sentimenti al maschio può provocare un suo
allontanamento. Così l'altro sentendosi accettato piano piano può
cominciare ad aprirsi e a raccontare di sé.
La donna saggia persevera, amorevolmente e con fiducia nel dialogo
con l'uomo.
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