approfondimenti

“Pregate il padrone della messe che mandi operai!”

Augusto Drago
Pubblicato il 30-11--0001

Anno sacerdotale/1.



Con la riflessione che segue, nella quale riportiamo alcuni brani del discorso del Santo Padre Benedetto XVI tenuto ai sacerdoti e ai diaconi a Freiburg il 14 settembre del 2006, vogliamo dare l'avvio a tutta una serie di meditazioni bibliche sull'anno sacerdotale. Quest'anno particolare è stato indetto dallo stesso Santo Padre a partire dal 19 giugno 2009, festa del Sacro Cuore di Gesù, per commemorare i 150 anni dalla morte del santo Curato d'Ars, san Giovanni Maria Vianney.
Esso dovrà servire a favorire la tensione dei sacerdoti verso la perfezione spirituale dalla quale soprattutto dipende l'efficacia del loro ministero. Sarà pertanto un anno di preghiera, di adorazione e di riflessione sul sacerdozio e sulla sua vocazione alla santità propria dell'Ordine sacro e volto alla rivalutazione in senso “spirituale” della vita sacerdotale.
Quest'anno non è rivolto solo ai sacerdoti, ma è proposto all'attenzione di tutti i fedeli perché promuovano, attraverso la preghiera e la vicinanza ai loro pastori, un rinnovato dono di Dio alla sua Chiesa. È dunque un anno che impegna tutti e che ci convoca attorno all'Eucaristia per formare insieme un solo corpo ed un solo spirito.



“Pregate il padrone della messe che mandi operai!” Ciò significa: la messe c'è, ma Dio vuole servirsi degli uomini, perché essa venga portata nel granaio. Dio ha bisogno di uomini. Ha bisogno di persone che dicano: Sì, io sono disposto a diventare il Tuo operaio per la messe, sono disposto ad aiutare affinché questa messe che sta maturando nei cuori degli uomini possa veramente entrare nei granai dell'eternità e diventare perenne comunione divina di gioia e di amore. “Pregate il padrone della messe!”
Questo vuol dire anche: non possiamo semplicemente “produrre” vocazioni, esse devono venire da Dio. Non possiamo, come forse in altre professioni, per mezzo di una propaganda ben mirata, mediante, per cosi dire, strategie adeguate, semplicemente reclutare delle persone. La chiamata, partendo dal cuore di Dio, deve sempre trovare la via al cuore dell'uomo. E tuttavia: proprio perché arrivi nei cuori degli uomini è necessaria anche la nostra collaborazione. Chiederlo al padrone della messe significa certamente innanzitutto pregare per questo, scuotere il suo cuore e dire: “Fallo per favore! Risveglia gli uomini! Accendi in loro l'entusiasmo e la gioia per il Vangelo! Fa' loro capire che questo è il tesoro più prezioso di ogni altro tesoro e che colui che l'ha scoperto deve trasmetterlo!”.

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