Giovani, attenti a cio' che vi dice Papa Francesco

di Frate Augusto Drago

Miei cari giovani, cari ragazzi e ragazze, desidero che riflettiate su alcune significative parole che spesso il Papa Francesco rivolge a voi, proprio a voi. Magari le conoscete, tuttavia il sentirsele ripetere entrano meglio nel cuore. Le sue infatti sono parole che, come frecce appuntite, vanno diritte all’anima.

Ve le ricordo quasi senza alcun commento, talmente parlano direttamente e vi dicono verità a cui spesso non fate attenzione, presi come siete (può accadere, no?) da tante altre cose. Mi riferisco in modo particolare all’incontro che Papa Francesco ha avuto la prima domenica di Avvento, il primo dicembre, con oltre 10.000 giovani universitari che frequentano gli atenei romani.

Che ha detto? Eccovi una sintesi.
Le varie esortazioni le trascrivo in neretto perché mi sembrano assolutamente importanti: “Non siate spettatori, ma protagonisti degli accadimenti contemporanei, non lasciatevi rubare l’entusiasmo…non guardate la vita dal balcone, state invece là dove ci sono le sfide del mondo contemporaneo!” Non vi sembra questa un’esortazione così forte da scuotere ogni indifferenza ed ogni chiusura alla realtà dentro la quale ci troviamo immersi? Il Papa Francesco sembra dirvi: occorre ringiovanire questo mondo vecchio e decrepito poggiato solo sull’interesse personale, sull’egoismo e sul proprio tornaconto. Un mondo dal cuore vecchio che non sa dare nulla e che, di conseguenza, è ammalato ed asfittico. Non sa più dove abiti di casa l’Amore.
Ha bisogno di voi, cari giovani, questo mondo! Bisogno della vostra scoppiettante giovinezza, del vostro coraggio di buttarvi nella mischia, non per fare guerra o rivoluzioni di piazza, ma per ringiovanirlo di speranze nuove, di orizzonti più limpidi, di trasparenze che riflettano Verità e Amore. Capite? Non potete starvene sul davanzale della finestra, inefficienti e pigri, solo per guardare, incuriositi e passivi, lo svolgersi delle cose e vedere come il tutto va a finire. Siate entusiasti, vi grida Papa Francesco. La parola “entusiasmo” proviene da un vocabolo greco che, tradotto in italiano significa: “ESSERE IN DIO” (en Theòs einai)! Ecco: questo essere e rimanere in Dio riporterà Dio nel mondo e tutto sarà nuovo e soprattutto più bello, reso tale dalla vostra giovinezza.

Non vive chi non risponde alle sfide, incalza Papa Francesco. Questa dunque è la vostra sfida, la sfida a cui vi chiama il mondo stesso. Voi potrete dire: abbiamo paura, siamo schiacciati dalle cose che accadono, non ce la faremo mai. No! Non pensate così, non fatevi catturare dalla paura: essa vi immobilizza. Fatevi catturare, al contrario, dalla speranza. Certo, ricorda il santo Padre, ci sono dei pericoli da evitare. Ne cita due in particolare.

Li riporto testualmente: Il contesto socio-culturale nel quale siete inseriti che è appesantito dalla mediocrità e dalla noia. Per questo non bisogna rassegnarsi alla monotonia del vivere quotidiano, ma coltivare progetti di ampio respiro, andare oltre l’ordinario. Non fatevi rubare dall’entusiasmo giovanile.

Il secondo pericolo è quello di lasciarsi imprigionare dal pensiero debole e dal pensiero uniforme. Con queste parole il Papa Francesco vuol dire semplicemente: NON FATEVI OMOLOGARE, NON GLOBALIZZATEVI: diversamente verrebbe appiattita ed annullata ogni qualità, ogni requisito che Dio ha donato ad ognuno in maniera indifferente. Contribuite a salvare peculiarità e caratteristiche proprie, cercando tuttavia di non abbassare il livello etico. Se non vi lascerete condizionare dall’opinione dominante, ma rimarrete fedeli ai principi etici, religiosi e cristiani, troverete anche il coraggio di andare controcorrente!...Per questo Dio vi dona il suo aiuto, perché non cediate allo spirito mondano.

Cari giovani, cari ragazzi e ragazze, che ne pensate delle parole di Papa Francesco? Vi dicono qualcosa che possa toccare le fibre più profonde le vostro essere? Vi sentite più capaci di collaborare con Dio alla costruzione di un mondo migliore?

Bene, se queste parole parlano al vostro cuore e alla vostra mente, allora questo significa che è venuto il momento di decidersi!

Cosa volete fare per collaborare con Dio per rendere più bella e vivibile la realtà, la storia, gli eventi che in essa accadono?
Ci sono tanti modi per farlo: decidetevi! Tra i tanti modi c’è quello che corrisponde ad una precisa chiamata di Dio, quella di servirlo in una scelta coraggiosa e profetica al tempo stesso: la chiamata alla vita consacrata e all’impegno sacerdotale! Il mondo ha bisogno di tali scelte! E se sentiste dentro di voi una chiamata del genere, come rispondereste? Io mi auguro che abbiate il santo coraggio di rispondere come Francesco: “Signore eccomi, cosa vuoi che io faccia?”. Andando dietro a Gesù e vivendo il suo santo Vangelo, Francesco cambiò il mondo, ed ancora oggi, anche se morto, parla ancora!
Volete? Non scartate a priori questa eventualità: tutti i giorni e tutte le ore, tutte le situazioni esistenziali sono il luogo dove questa particolare chiamata può avvenire! Guardate il vostro cuore ed ascoltatelo: lì Dio fa sentire la sua voce!
Chiedetevi: “Signore cosa vuoi che io faccia?”.
Mail: paug.ogard@gmail.com