Le visite dei pontefici
Miei cari giovani, ragazze e ragazzi,
a tutti voi e a ciascuno desidero che giunga il saluto che San Serafino di Sarov rivolgeva a chiunque incontrasse sul suo cammino: “Gioia mia, Cristo è risorto!”
Sì ragazzi Cristo è risorto! “E’ davvero risorto”! Sono sicuro che mi rispondereste, se foste qui accanto a me, “Alleluia, Alleluia”!
Ci attende una Gioia grande, oggi! E’ la gioia di chi scopre che il sepolcro non è più l’ultima parola. L’apostolo Paolo direbbe: “Dove è o morte la tua vittoria? Dove è, o morte, il tuo pungiglione?”
Ragazze e ragazzi miei carissimi, non pensiate voglia rovinare questa giornata, sarò forse impopolare, ma vi chiedo ancora di fare un passo indietro perché insieme ancora non l’abbiamo fatto. Torniamo a sostare insieme di fronte alla croce, voglio farlo con voi! Con voi e con quei pochi che hanno accompagnato Gesù fino all’estremo dono di sé. Ricordate? Al Golgota solo pochi tra gli amici di Gesù avevano avuto il coraggio di salire: paura, delusione, dolore! Quanti e quali sentimenti nei cuori dei discepoli! Lo stesso Pietro, colui sul quale Gesù avrebbe fondato la nostra amata Chiesa, fugge dopo aver rinnegato l’Amore! Come è possibile, sembra sentirli dire, come è possibile che Colui che doveva essere il Messia, colui che per noi aveva Parole di Vita eterna, ci deluda fino al punto di morire sulla croce senza difendersi? Quante volte Gesù nel dialogo intimo ai suoi aveva annunciato la sua morte! E tu, Pietro, scandalizzato hai tentato di fermarlo!
E così ora sul Golgota possiamo stare ai piedi della croce con Giovanni, Maria e le poche donne del seguito di Gesù.
Ecco, tra le altre, Maria di Magdala! Nei suoi occhi scorrono le immagini di un incontro con il Maestro avvenuto qualche anno prima, un incontro che certamente le aveva cambiato la vita e che ora la spinge qui a fissare il volto sofferente del suo Salvatore! Possiamo ricostruire, con un po’ di immaginazione, il suo angosciato lamento, carico di ricordi:
“A tal punto mi amasti, mio Signore,a tal punto: nulla hai trattenuto per te. Hai dato ogni minuto della tua vita per annunciarmi il Regno, senza sosta, senza riposo! Quanta stanchezza avrai sentito, talvolta l’ho scorta nei tuoi occhi e nel tuo passo che si faceva più lento, ma l’unica sosta che trovavi era sul Monte per pregare, per ritrovare quell’intimità con il Padre, prima che le folle potessero ancora una volta raggiungerti per ascoltarti, Quante volte ti sei piegato sul mio peccato e mi hai guarita! Quante volte, mosso a compassione per i malati, ti sei fermato e, superando la legge, hai sanato, anche in giorno di sabato! Quante volte la tua voce ha pronunciato con dolcezza e tenerezza il mio nome sì che si potesse fissare, con quella stessa melodia, nella parte più intima del mio cuore. Mi hai incontrata, mi hai chiamata e scegliendomi mi hai amata; seguirti è stato il mio canto d’amore. Tutto ciò che mi hai chiesto ha sempre avuto l’impronta della tenerezza: mai giudicata, sempre accolta. Anche dove la strada mi è parsa faticosa, la tua mano non mi ha mai lasciata. Nella fatica, fissare i tuoi occhi, far penetrare in me la tua Parola, contemplare il tuo volto, mi ha dato fiducia. Ed ora sono qui, i miei passi sono giunti ai piedi della croce, mossi ancora dall’Amore, dalla fiducia in te, Maestro. Ma il dolore che provo è così grande! Vedo scorrere davanti ai miei occhi il mio futuro e non comprendo come potrà essere senza di te! Questo amore grande con cui hai avvolto la mia vita, possibile che debba passare da questo dolore? Guardo i tuoi, occhi mio Signore, ma poi distolgo lo sguardo perché mi chiedo ancora una volta: come possono avere la stessa luce dell’intimità del nostro amore? Come puoi anche in questo momento avere la forza d’amare? …Solo un grido, un ultimo grido sale al cielo, rivolto al Padre tuo! E poi il velo del tempio si squarcia, si fa silenzio su tutta la terra e tu, per la prima volta inerme di fronte a me, mi lasci….sola! Tutto finito, Signore? Che ne è di tutti i sogni che custodivamo insieme nel mio cuore? Che ne è di questa mia vita che sulle tue orme stava prendendo il volo? Tutto finito! Mi restano solo questi oli profumati e il tuo corpo senza vita! Le lacrime sulla strada rigano il mio volto ma i piedi si fermano quando neppure il tuo corpo vedo più….Chi l’ha portato via? Chi ancora infierisce su di te, dopo averti portato a morire innocente?”
“Donna perché piangi? Chi cerchi?” Essa, pensando che fosse il custode del giardino, gli disse: - Signore se l’hai portato via tu, dimmi dove lo hai posto e io andrò a prenderlo! Gesù le disse: Maria! Essa allora voltatasi verso di lui, gli disse in ebraico: Rabbunì!” (Gv. 20, 15-16).
“Maria!” Come è inconfondibile la tua voce! E’ il mio cuore ad averla riconosciuta! Ha ricominciato a pulsare forte! Sei tu! Sei tu! Il mio maestro!Solo tu pronunci così il mio nome!
“Mio Signore e mio Dio” (Gv. 20,25), direbbe Tommaso in un altro punto! “E’ il Signore!” (Gv.21,7), esclamerà Pietro all’alba, sul Lago di Tiberiade dopo una notte passata a pescare invano! E ancora i discepoli di Emmaus: “Disse la benedizione, lo spezzò e lo diede loro; si aprirono loro gli occhi…Non ci ardeva forse il cuore nel petto quando ci spiegava le scritture?” (Lc. 24,32)
Miei cari ragazzi, mie care ragazze, i vostri volti scorrono davanti a me, queste mie parole vi raggiungono, anche se non vi conosco personalmente!
Oggi, nel giorno di Pasqua, con tutta la gioia che abita il mio cuore voglio dirvi: alzatevi, andate ad incontrare il Maestro! Muovete i vostri passi, prendete tutto il coraggio che abita il vostro cuore, e tenetevi pronti all’incontro con il Risorto! Quello stesso Signore che vi ha chiamati fin dal seno di vostra madre, vi ha scelto, vi ha amato, vi ha desiderato. Non ha detto la sua ultima parola sul Calvario, non ha pronunciato una sentenza definitiva nei vostri fallimenti, nelle vostre sofferenze, nelle vostre delusioni, nella vostra infedeltà. E’ il Dio delle ripartenze, è il Dio che osa ricominciare sempre da voi e con voi! Nel suo cuore, c’è un incontro ancora una volta che è pronto da sempre con voi e per voi! C’è l’incontro con Lui risorto! Avete attraversato con Lui lo stupore dell’annuncio, la gioia dell’innamoramento, avete contemplato il suo cuore trafitto dall’Amore e con lui, chissà quante volte avete provato che cosa significhi sentirsi soli, abbandonati, traditi, delusi.
Ora alzatevi e andate! Potete ancora ricominciare! Gesù risorto negli angoli più impensati e più quotidiani della vostra vita e vi attende! Come il primo giorno in cui lo avete incontrato e ne accoglieste tutta la Novità. Ora vi sussurra di aprire il vostro cuore all’immensità della Gioia, gioia che nessuno potrà mai togliervi perché è la stessa vita nuova in Gesù, morto e risorto per voi!
Accogliete con tutta la generosità del vostro cuore l’invito di Papa Francesco: . «A voi giovani dico portate avanti questa certezza: il Signore è vivo e cammina con noi nella vita. Questa è la vostra missione. Portate avanti questa speranza, siate ancorati a questa speranza. Voi testimoni di Gesù, portate avanti il testimone che Gesù è vivo. Avanti! Tenete forte la corda che si ancora al cielo». (Papa Francesco, Udienza generale, mercoledì 3 aprile 2014).
Buona Pasqua, ragazzi! E nella cordata verso il cielo ricordatevi sempre anche di me: tirate, tirate con tutta la vostra forza, il vostro entusiasmo e la vostra freschezza: io e la Chiesa tutta con me abbiamo bisogno di voi!
Grazie!
Con grande affetto, vostro p. Augusto
Mail: paug.ogard@gmail.com