rassegna

CORRIERE DEL TRENTINO - «A piedi dal Papa per dire basta al lavoro domenicale»

Redazione
Pubblicato il 30-11--0001

TRENTO - A piedi in cammino per arrivare dal Papa e condividere con lui il secco no al consumismo frenato. In pratica il no alle aperture domenicali e festive dei negozi. È questo il progetto di Francesco Calzolari, di Roncegno, membro del direttivo Uiltucs che oggi, dopo la presentazione dell'iniziativa (alle 14 presso la funivia per Sardagna organizzata dalla Uiltucs), partirà per intraprendere un viaggio di 700 chilometri a piedi per raggiungere l'altro Francesco, quello che sta in Vaticano, e chiedergli che anche lui, così rivoluzionario, dica no alla rivoluzione degli orari. Del resto Calzolari, in partenza per Roma (l'udienza dal Papa è fissata per il 19 marzo), non ha mai nascosto la sua avversione per la «madre del consumismo sfrenato». Lo ha detto e spiegato in 10 punti anche recentemente all'assemblea del lavoratori del commercio lo scorso gennaio. «Il consumismo sfrenato - dice Calzolari - è la linfa delle multinazionali che stanno girando il mondo in cerca di terra ancora fertile da prosciugare, da sterilizzare, da schiavizzare». I negozi aperti la domenica (e nei giorni festivi) sono «un pericolo per tutte le nostre buone abitudini, i nostri diritti, il nostro posto di lavoro, il nostro santo diritto di vivere serenamente». Perché, secondo Calzolari, le aperture domenicali non creano posti di lavoro: «La realtà la vivo ogni giorno in una grande azienda che probabilmente si ritiene già fin troppo grande e non intende assumere nessuno nemmeno in caso di aperture domenicali; se arriveranno grandi catene distruggeranno le piccole realtà del commercio locale, giganteggiando all'interno di prefabbricati spaziali. Svuoteranno i centri storici e le valli. I paesi diventeranno quartieri dormitorio che forniranno manodopera a basso costo alle stesse multinazionali». Uno scenario apocalittico, quello disegnato da Calzolari, in cui lavoratori a tempo determinato, apprendisti e precari pagati al minimo sindacale metteranno la parola fine «a tutti quegli artigiani o quei giovani che hanno provato ad avviare una attività in proprio e che sono invece stati schiacciati dalle multinazionali stesse». Calzolari non si capacita per come «gli uomini non riescano ad organizzarsi durante la settimana». «Osservavo uno scoiattolo che abita i boschi della Vigolana - dice - Questo scoiattolo ogni anno durante l'autunno raccoglie tante di quelle castagne che gliene avanzano da mangiare per tutto l'inverno. L'uomo invece, dopo anni e anni di evoluzione, non riesce a sopravvivere nemmeno un giorno senza fare la spesa. La domenica è il giorno della famiglia, delle relazioni, dello stare insieme ai nostri cari, ai nostri amici». E se proprio proprio si deve fare, dice Calzolari, che almeno «venga riconosciuto il diritto di maggiorazioni adeguate e il dovere di vivere serenamente la nostra vita con turni di lavoro meglio organizzati». Chissà che cosa dirà Papa Francesco. «Intanto mi metto in viaggio - spiega il sindacalista trentino - Non l'ho organizzato nei dettagli, parto da solo con tenda e sacco a pelo e conto di fare 35/40 chilometri al giorno, passerò anche per l'Umbria lungo il cammino di San Francesco. Non è la prima volta che intraprendo un ritiro spirituale, l'ultima volta sono partito da Ventimiglia e sono arrivato a Trieste». Per seguirlo basterà collegarsi a Facebook, Francesco ha chiamato il suo viaggio «Dolce sentire... il suono della domenica». Linda Pisani RIPRODUZIONE RISERVATA

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