Le visite dei pontefici
Benvenuti a Rimini, la città dei «malefici». Prego? Proprio così. Un viaggiatore frettoloso e poco consapevole della grande tradizione di accoglienza e di divertimento che da sempre caratterizza la città romagnola, potrebbe anche inciampare in un pensiero del genere trovandosi di fronte al mega cartellone pubblicitario che fa bella – si fa per dire – mostra di sé al casello di Rimini Nord. Eccolo lì, sulla bretella per entrare e uscire dall'autostrada, il tabellone giallo e nero del mago Letterius che a caratteri cubitali, oltre ai classici “amori” e “affari”, rassicura i potenziali clienti sulla propria bravura nel praticare “malefici”. Curioso. A Torino per esempio, che in materia di occulto non si è mai fatta mancare nulla, nessun sensitivo si era mai spinto fino a questo punto nella pubblicizzazione delle proprie arti “malefiche”.
Diversi cittadini riminesi hanno segnalato la vicenda al Gris, il gruppo di ricerca e informazione socio religiosa che da anni si occupa delle vittime del mondo dell'occulto. Osserva Elena Melis, presidente della sezione riminese dell'associazione: «Sembra impossibile credere che ci siamo a tal punto assuefatti all'inganno della magia da non scandalizzarci nemmeno più di fronte alla pubblica ostentazione del male. A questo punto molti forse storceranno il naso dichiarandosi “moderni” e perciò convinti dell'inefficacia delle pratiche magiche. Le statistiche sulla diffusione della magia in Italia, però, ci dimostrano che il definirsi scettici non impedisce a molti di pagare, e profumatamente, i maghi per prestazioni di vario tipo. I maghi si fanno la pubblicità e noi, insieme a tanti altri, dobbiamo sostenere le persone vittime di quelle pubblicità e di quei “malefici”».
Interpellato telefonicamente dalla Stampa, il mago Letterius non si tira indietro: «Forse quel cartello non è il massimo della correttezza – dichiara – però funziona. Io vengo dal mondo della pubblicità e quella è una precisa strategia di marketing…». Ma in cosa consistono questi “malefici”? Spiega Letterius: «La tecnologia, ormai, ci dà una grossa mano: rintracciamo su internet la fotografia della persona nel mirino del cliente e poi pratichiamo il rituale». Il costo? Dai 50 ai 300 euro. Si sente in colpa, il sedicente mago? «E perché dovrei? E' un rito, anche la messa è un rito, no? ». Il raffinato teologo aggiunge anche che la maggior parte dei clienti paga per il maleficio contro i colleghi più capaci, per «superarli e fare carriera».
Il comune di Rimini si affida alla dichiarazione scritta dell'assessore alle Politiche di genere, Nadia Rossi: «Sul tema della pubblicità – dice - questa Amministrazione ha una sensibilità particolare e per questo sì è impegnata con un protocollo di sensibilizzazione e autodisciplina con le agenzie pubblicitarie a tutela dei generi. Uno strumento di autodisciplina proprio perché, aldilà di quello che ciascuno di noi possa pensare, il Comune, come in questo caso, non ha strumenti coercitivi per intervenire sui contenuti dei messaggi pubblicitari». Come dire: ci vorrebbe una magia.(Vatican Insider)
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