cronaca

AST IL LAVORO PRESO A MANGANELLATE. RENZI INCONTRA GLI OPERAI

Redazione online
Pubblicato il 30-11--0001

Non si placano le polemiche tra sindacati e governo, all’indomani degli scontri a Roma, con le cariche della polizia contro gli operai dell’Ast di Terni. «Il presidente del Consiglio dovrebbe provare ad abbassare i manganelli dell’ordine pubblico». Il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso alla trasmissione Radio Anch’io su Radio1, risponde così al presidente del Consiglio Matteo Renzi che invita ad abbassare i toni dopo le violenze.

Renzi assicura:"Faremo le verifiche e poi gli atti saranno conseguenti". La vertenza della Ast di Terni, sottolinea il premier, "va separata dal confronto politico". Il premier chiede, a quanto si apprende, "un confronto serio e nel merito" su Terni. "Non consentirò di strumentalizzare Terni" dice.  "Non vogliamo fare a meno del sindacato nelle trattative sindacali", spiega inoltre il presidente del Consiglio. "L'imperativo morale è portare a casa la vertenza Ast". 

Angelino Alfano, ha riferito al Senato sugli scontri di ieri alla manifestazione per l'Ast: "Esprimo personale solidarietà ai lavoratori dell'Ast e della polizia feriti ieri", ha detto Angelino Alfano. "Serve un senso di responsabilità di tutti per evitare una scintilla che rischierebbe di innescare pericolose derive". Il ministro Alfano al Senato ha sottolineato di provare "amarezza" per il fatto che "una questione centrale come il lavoro stia diventando scenario di contrapposizione tra lavoratori".

«Giornata di ieri rischia di essere uno spartiacque»

«La giornata di ieri speriamo non sia uno spartiacque, ma rischia di esserlo, la scelta di caricare lavoratori che manifestano è molto grave, l’abbiamo detto per tutta la giornata, dicendo al governo che sarebbe positivo convocare un Comitato per l’Ordine e la Sicurezza, per fare chiarezza e trasparenza sulle manifestazioni di piazza, per non mettere in contrapposizione chi manifesta pacificamente con gli agenti di polizia, che sono altri lavoratori».

Telefonate tra Landini e Renzi

E intanto fonti di Palazzo Chigi confermano che il presidente del consiglio Renzi e il leader della Fiom Maurizio Landini si sono mercoledì per telefono. Ci sarebbe stata una prima chiamata di Landini, che era al corteo, a Renzi, senza risposta, alle 16.25. La risposta di Renzi, tramite centralino, alle 17.19. Sarebbero poi seguiti degli sms Salle 15.07, alle 16.35, e alle 18.41. «Abbiamo avuto contatti con il sottosegretario Delrio, e attraverso di lui con il ministro dell’Industria: non abbiamo avuto contatti con altri», ha precisato Landini, uscendo dal Viminale dopo l’incontro con il ministro dell’Interno Angelino Alfano.

Vescovo Terni, fatti gravi, intervengano i governanti

"Ciò che è accaduto a Roma durante la manifestazione dei lavoratori dell'Ast è grave e non preannuncia alcunchè di buono. Vogliamo augurarci che si sia trattato di uno spiacevole fraintendimento e che presto si riportino le relazioni tra operai, ThyssenKrupp, forze dell'ordine e istituzioni su un binario di rispetto e di correttezza civile, legale e istituzionale": lo dice il vescovo di Terni, padre Giuseppe Piemontese. Il presule ternano ricorda di aver espresso nei giorni scorsi, a proposito degli sviluppi della vertenza, il timore di "prove di forza che non concorrono alla soluzione dei problemi: la previsione - nota il vescovo di Terni - sembra in fase di realizzazione". Padre Piemontese invita tutti ad "avere nervi saldi" e sollecita la discesa in campo di "animi pacificati, spiriti illuminati, tessitori d'intese per promuovere accordi possibili, rispettosi della dignità dei lavoratori. I governanti, prima che sia troppo tardi - conclude il vescovo - intervengano con decisione e lungimiranza per dare risposte concrete a migliaia di famiglie in ansia e debilitate dalla lunga e pesante depressione sociale, che sembra non aver fine".

Mozione di sfiducia individuale ad Alfano

Intanto, stando a fonti parlamentari, è in corso a Montecitorio una raccolta di firme su una mozione di sfiducia individuale al ministro Angelino Alfano. Per la presentazione della mozione alla Camera dei deputati, a norma di regolamento, serve la sottoscrizione del 10 per cento dei parlamentari, 63 firme. La mozione, promossa da Sel, è in questo momento all’attenzione dei gruppi di opposizione al governo Renzi. Sel conta a Montecitorio 26 deputati che hanno gia’ sottoscritto la mozione. Per la presentazione della mozione sarebbe sufficiente la firma di una piccola parte del Movimento Cinque Stelle, che alla Camera ha 104 deputati. Per Alfano si tratterebbe del secondo voto di «sfiducia» individuale in Parlamento, dopo il caso Shalabayeva, la moglie del dissidente kazako Abliazov, espulsa dall’Italia in circostanze controverse la scorsa primavera.

Bersani: «Diamoci una regolata»

Pier Luigi Bersani, ex segretario Dem, da Agorà su Rai Tre, ha invitato alla calma: «Non mi piace il Pd che usa questi toni con i sindacati. Ma il Pd è casa mia, e quindi bisogna darsi una regolata». (Corriere)

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