La sofferenza - di Danilo Ferrari
Quest'anno sarà ricordato negli annali
della storia come il giorno della beatifi
cazione di Giovanni Paolo II. Io,
che ho avuto la fortuna di vivere negli
anni del suo pontifi cato, non posso
non ricordarlo che come una persona
di famiglia, sempre presente quando
c'era bisogno di lui, e presente lo fu
anche ad Assisi, il 3 gennaio1998, per
le popolazioni colpite dal devastante
terremoto del 1997.
Anche in quella occasione trovò le parole
giuste per arrivare al cuore
della gente in modo
chiaro e diretto.
Chi aveva subito il
terremoto e chi
lavora nei
soccorsi
si sentì
stretto
da un abbraccio fraterno, quando su
di loro invocò la benedizione di Francesco
e Chiara: “Francesco e Chiara
d'Assisi ottengano dal Signore forza per le
persone provate; ottengano luce alle menti
e calore ai cuori, affi nché si possa presto
realizzare quanto è nelle speranze di tutti”.
Le sue parole misero in evidenza
come senza l'uso della ragione non
sia possibile ricostruire sulle macerie,
la forza e la sensibilità, da sole, non
bastano.
Purtroppo, per quanto l'uomo possa adoperarsi per evitare i disastri, non può prevedere tutti gli eventi dolorosi; può però accettarli quale condizione degli esseri umani, nessuno escluso, e con queste parole si rivolse al popolo: "Il messaggio francescano sul valore che la privazione ed il dolore assumono alla luce del Vangelo, vi
aiuti a riconoscere e ad accettare, anche negli
eventi dolorosi di questi mesi, le disposizioni
di un Padre che è sempre amorevole
anche quando permette la prova”.
Mi sembra evidente da queste parole
e per averlo sperimentato sulla mia
pelle, che la sofferenza non è una punizione,
anzi credo sia un modo per
essere coccolato, diventando improvvisamente
oggetto di mille attenzioni e
rendendo indispensabile la presenza
dell'altro, indispensabile nel momento
in cui diventiamo vulnerabili.
Di questo ne fu consapevole lo stesso
Giovanni Paolo II, che rivolse ai giovani
un ringraziamento per essere accorsi
al suo capezzale nelle sue ultime ore
di vita, facendogli compagnia per tutta
la notte con canti e cori!
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