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Lo 'spirito di Assisi'èdi Catiuscia Marini, Presidente Regione Umbria

Redazione online
Pubblicato il 30-11--0001



L'Umbria ed Assisi accoglieranno Papa Benedetto XVI con il calore, l'affetto e l'entusiasmo che sono propri della nostra gente. Siamo orgogliosi e fieri di questa visita del Santo Padre nella terra di San Francesco, ma anche di San Benedetto. Due personalità “grandi” della storia non solo della Chiesa ma dell'umanità. Due storie di vita che sappiamo essere molto vicine al Pontefice.

La storia, la cultura dell'Umbria, di ieri come di oggi, ed il suo riconosciuto impegno per la pace e per il dialogo tra i popoli hanno fatto di questa nostra terra la culla del pensiero di pace. A Ciò non è estraneo il Santo Padre che, allora cardinale Ratzinger, lavorò con Papa Giovanni Paolo II alla preparazione della straordinaria giornata mondiale di preghiera tra tutte le religioni della terra, del 1986.

In quella circostanza, il cui ricordo è ancora vivo in tutti noi, si ricordarono al mondo le sue grandi contraddizioni, la perdurante povertà che interessa centinaia di milioni di esseri umani, i conflitti armati che angosciavano e angosciano ancora oggi tutti noi. Sappiamo bene che Papa Benedetto XVI sta anch'egli caratterizzando il suo Pontificato nella continua e costante ricerca del dialogo tra gli uomini e le religioni.

I drammatici avvenimenti internazionali, la violenza delle guerre e del terrorismo, il succedersi sempre più frequente di interpretazioni tese a vedere nei conflitti in atto uno “scontro di civiltà”, rendono ancora più attuale il messaggio di pace, di tolleranza reciproca, di rispetto e coesistenza delle culture e delle religioni, in una superiore e solidale visione dell'umanità, che trova in San Francesco una salda radice ed un grande punto di riferimento ideale.

E' anche su questa base e in questo spirito che si è sviluppata la storia dell'Umbria e della sua gente, assimilando, nell'unità e nella differenza, contributi diversi in un comune progetto di emancipazione. E' in questo senso che la radice storico-culturale, ideale dell'Umbria vede anche in Francesco un suo simbolo. Ed è a questa radice, che va ben oltre i confini regionali, che si ispira opportunamente l'istituzione della “Giornata Nazionale della pace, della fraternità e del dialogo tra appartenenti a culture e religioni diverse”, che si tiene in concomitanza con la festa di religiosa di S. Francesco.

Se oggi, dunque, si celebra questa ricorrenza è perché le Istituzioni pubbliche, dal nostro Consiglio regionale fino al Parlamento nazionale, hanno saputo accogliere proprio “lo spirito di Assisi” di quella Giornata di Preghiera voluta venticinque anni fa da Papa Giovanni Paolo II.

L'universalità del messaggio francescano così inteso trova nella “Giornata Nazionale” un'espressione ampia e riconosciuta, capace di unificare le coscienze al di là delle divisioni.

Quello che oggi si chiama “lo spirito di Assisi” è una ricchezza che appartiene a tutti, e non può essere spartita e dispersa secondo logiche miopi. Ad Assisi, in Umbria, soggetti portatori di punti di vista o percorsi politici, culturali e religiosi, spesso tanto diversi tra loro, convivono, dialogano e collaborano, senza rinunciare alle reciproche differenze. Lo “spirito di Francesco” e della città di Assisi costituiscono un grande patrimonio dell'umanità, senza distinzioni etniche o religiose, politiche o culturali. Distinzioni che non impediscono di rapportarsi in modo positivo.

Come Presidente della Regione Umbria, dunque, non posso che manifestare l'orgoglio e la soddisfazione di accogliere tra di noi il Papa che ha scelto di venire qui, testimoniando con la sua presenza, quanto lo spirito ed il pensiero francescano siano sempre attuali, ed importanti per l'insegnamento cristiano.

Come credente sarà per me una giornata particolare, e farò tesoro di una esperienza che mi consentirà il privilegio di essere vicina a Papa Benedetto XVI.

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