societa

UE: nozze gay sono diritto umano

Redazione online
Pubblicato il 30-11--0001

Le unioni civili e il matrimonio tra persone dello stesso sesso sono un diritto umano. A dirlo è il Parlamento europeo. Che giovedì ha approvato a larga maggioranza (390 sì, 151 no e 97 astensioni) la «Relazione annuale sui diritti umani e la democrazia nel mondo», curata dall’europarlamentare pd Pier Antonio Panzeri. Con cui, al punto 162, si «incoraggiano governi e istituzioni a contribuire alla riflessione sul riconoscimento di queste unioni». Un documento che ha diviso il voto degli europarlamentari del Partito Democratico. Tra le cui file ci sono stati 1 non voto (Silvia Costa), 2 no (Luigi Morgano e Damiano Zoffoli) e 2 astenuti (la capodelegazione Patrizia Toia e Caterina Chinnici).

L’Italia è uno degli ultimi 9 nove Paesi Ue - su 28 - a non prevedere alcun tipo di tutela per le coppie omosessuali.



«Questione politica, sociale e di diritti umani e civili»

Il Parlamento - si legge nel paragrafo dedicato alle coppie omosessuali - prende atto «della legalizzazione del matrimonio e delle unioni civili tra persone dello stesso sesso in un numero crescente di Paesi nel mondo». E incoraggia le istituzioni e gli Stati membri dell’Ue «a contribuire ulteriormente alla riflessione sul riconoscimento del matrimonio o delle unioni civili tra persone dello stesso sesso in quanto questione politica, sociale e di diritti umani e civili».



Divisioni nel Pd e nel centrodestra

«Ho approvato l’intera relazione che è un ottimo testo», ha spiegato Patrizia Toia. «Ma mi sono astenuta sul punto delle unioni civili. Ho trovato la sua formulazione troppo squilibrata sulla parità tra unioni civili e matrimonio. Credo che ogni Stato debba cercare un profilo giuridico per regolare questa materia. Tuttavia - prosegue - credo che sia una questione politica e sociale. Non scomoderei i diritti umani».

Sulla stessa linea anche Luigi Morgano: «Le decisioni su queste materie delicatissime, che toccano i principi e i valori di ogni persona, il modello di famiglia e di società che vogliamo costruire - sottolinea - sono proprie degli Stati membri e non delle istituzioni europee».



Soddisfazione è arrivata invece da Daniele Viotti (Pd), copresidente dell’Intergruppo Lgbti al Pe, che ha parlato di « forte esigenza a migliorare la tutela dei diritti e delle libertà fondamentali delle persone Lgbti anche attraverso normative sui crimini motivati dall’odio». E ha detto che «le persone Lgbti sarebbero maggiormente tutelate se avessero accesso a istituti giuridici quali coabitazione, unione registrata e matrimonio».Esplora il significato del termine: Divisioni nel Pd e nel centrodestra

«Ho approvato l’intera relazione che è un ottimo testo», ha spiegato Patrizia Toia. «Ma mi sono astenuta sul punto delle unioni civili. Ho trovato la sua formulazione troppo squilibrata sulla parità tra unioni civili e matrimonio. Credo che ogni Stato debba cercare un profilo giuridico per regolare questa materia. Tuttavia - prosegue - credo che sia una questione politica e sociale. Non scomoderei i diritti umani».

(Corriere)

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