societa

La casa di San Francesco: Chiesa Nuova da oggi è ancora più 'nuova'

Redazione online
Pubblicato il 30-11--0001

“Franciscus conversus”: è questo il titolo con cui fu consacrata quella che oggi è più nota come “Chiesa nuova”, edificata sui resti della casa natale di S. Francesco d’Assisi. La casa di Pietro di Bernardone era su tre piani: al piano terra il negozio di stoffe, forse i laboratori e la tintoria; al primo piano (il piano attuale della chiesa) i locali diurni della famiglia; al secondo piano, ora scomparso, le camere da letto. Francesco nacque nel 1182 e trascorse qui i primi ventiquattro anni della sua vita. Qui tornò dopo la battaglia di Collestrada (1202) e i mesi di dura prigionia a Perugia; qui ebbe vide in sogno un castello con armi e vessilli ed udì una voce: «questo è preparato per te e per i tuoi, se mi seguirai»; di qui partì, confortato dal sogno, per conquistare nelle Puglie la gloria di cavaliere; qui il giovane, incarcerato dal padre nel sottoscala, decise di rispondere alla chiamata con un gesto evangelico: la rinuncia all’eredità.



Proprio Chiesa Nuova ha visto nell’ultimo anno uno straordinario intervento di restauro, presentato oggi pomeriggio alla Sala della Riconciliazione del Palazzo dei Priori d’Assisi, alla presenza dell’arcivescovo di Assisi-Nocera-Gualdo Tadino mons. Domenico Sorrentino, del sindaco ing. Claudio Ricci, del console onorario della Federazione Russa presso Ancona prof. Armando Ginesi, del M.R.P. Claudio Durighetto, ministro provinciale, e di numerose altre autorità ecclesiastiche, civili, e militari, tra cui i rappresentanti dei Patriarcati di Mosca e Costantinopoli. Chiesa Nuova fu edificata tra il 1615 e il 1621 per volontà del re di Spagna Filippo III. L’interno fu interamente decorato con stucchi e affreschi, che videro all’opera i pittori Cesare Sermei, Giacomo Giorgetti, e il francescano Emanuele da Como. Per i gravi danni precocemente arrecati da infiltrazioni di umidità, l’apparato decorativo fu sottoposto a partire dal XVIII secolo a ripetuti interventi di restauro, l’ultimo dei quali, nel 1920-1925, comportò pure la copertura della maggior parte degli affreschi con motivi di finti marmi e, per la cupola, lacunari geometrici. Da allora era possibile solo immaginare gli interni originali sulla base dei disegni contenuti un taccuino settecentesco.



Nell’estate del 2013 il guardiano p. Francesco De Lazzari, per il tramite del console Ginesi, ha conosciuto Sergey Matvienko, magnate russo di S. Pietroburgo, che si è offerto di finanziare il restauro: i lavori si sono svolti celermente, colla fattiva collaborazione delle istituzioni preposte alla tutela dei beni artistici, e hanno permesso il recupero degli affreschi originali di paraste e pennacchi e il restauro degli stucchi, riportando gli interni all’originale splendore e permettendo di apprezzare la concezione unitaria che governava il rapporto tra linee architettoniche e decorazione pittorica e a stucco. Gli affreschi raccontano episodi dell’inizio del francescanesimo con dovizia di ritratti dei primi compagni del Santo. Nel corso dei restauri è emerso che anche la cupola era originariamente affrescata; si prospetta dunque un’estensione dei restauri a queste superfici.



Questo pomeriggio, i lavori sono stati presentati dalla dott.ssa Maria Brucato, della Soprintendenza dei Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici di Perugia. Negli interventi del sindaco Ricci, del console Ginesi e del guardiano De Lazzari è stata ricostruita la vicenda di questi lavori, e in particolare è stata evidenziata la “vocazione europea” di Chiesa Nuova, voluta da un re spagnolo e oggi restaurata grazie alla generosità di un cittadino russo ortodosso: un fatto significativo nel contesto sia del cammino di integrazione europea, sia del dialogo ecumenico, in una città che dal Poverello a S. Giovanni Paolo II, da papa Benedetto XVI a papa Francesco continua a porsi come fiaccola per il dialogo e la pace. (AssisiOFM)

Cari amici la rivista San Francesco e il sito sanfrancesco.org sono da sempre il megafono dei messaggi di Francesco, la voce della grande famiglia francescana di cui fate parte.

Solo grazie al vostro sostegno e alla vostra vicinanza riusciremo ad essere il vostro punto di riferimento. Un piccolo gesto che per noi vale tanto, basta anche 1 solo euro. DONA