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Flaminia Giovanelli, una collana di libri per l’infanzia con le illustrazioni di Paola Bevicini

Redazione online
Pubblicato il 30-11--0001

D. Dott.ssa Giovanelli, Flaminia, da Sotto-segretario del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace a scrittrice di libri in versi per bambini, ci descrivi questo aspetto della tua vocazione letteraria e umana ?

R. Più di quarant’anni fa i miei zii avevano organizzato una  festa in casa per bambini e allora mi misi in testa di doverli intrattenere e ricordai che qualche anno prima i miei genitori avevano orgnizzato, per beneficenza, una mostra di disegni per bambini, e che questi disegni erano interessantissimi e così proposi ai bambini della mia festa degli indovinelli e li pregai di dare la soluzione con un disegno. Scoprii che si divertivano molto e, da allora, ne  avrò scritti a centinaia, tutti in rima, le soluzioni erano semplicissime ma a loro piaceva molto trovarle ed una cosa che mi colpì molto in questo gioco per ragazzini  fu  notare che nei disegni con le soluzioni degli indovinelli appariva  sempre l’elemento umano, per esempio se la soluzione era un pesce, disegnavano un uomo con la canna che lo pescava, la bottiglia non era una solo bottiglia così su un tavolino, c’era una tavola imbandita con una famiglia e la bottiglia  in mezzo, questo mi sembrò  molto indicativo dell’importanza per i bambini delle persone più che delle cose. Da allora ho continuato sempre a scrivere cose per bambini.



D. Adesso mi riferisco al tuo primo libro  “ La stella racconta” in cui si parla di quella  cometa con la coda luminosa quella che di ogni  poeta potrebbe essere la sposa, e poi nel racconto della nascita di Gesù Bambino :“ Tutti di doni avean le ceste zeppe, cacio, ricotta, uova e molto miele.....poi videro venire un agnellino che con grande azzardo da solo, Gesù venne ad adorare. E dal Banbino in premio ebbe uno sguardo ”,  queste immagini hanno presa sui bambini? Li senti ricettivi ?

R. Questo non saprei dirlo perchè è evidente che c’è uno sforzo quasi catechetico in questo tipo di poesia , un cercare di aprossimare i bambini al mistero del Natale,  di evitare il consumismo, di spiegare loro i personaggi del presepio,  tant’è vero che ci sono un po’ tutti i personaggi , l’idea era di insegnare loro qualcosa, sarà anche un po’complicato ma se lo si spiega, penso che i bambini capiscano,  adesso è diffusa l’idea che ai bambini piacciano solo le cose tecnologiche e in effetti sono bravissimi con i telefonini e gli smartphone, in realtà, ed io posso dirlo con certezza, un libro è qualcosa che interessa molto il bambino  non tanto il libro in sé ma, specialmente se il bambino è piccolo, l’attenzione della persona grande, dell’adulto, dei genitori, degli zii, degli amici che gliene spiegano il contenuto. Questo per lui è molto importante, avere questa mediazione umana, come dicevo prima, questa idea di fare un disegno e invece di disegnare solo l’oggetto, includere l’essere umano che usa l’oggetto allo stesso modo nell’approccio alla lettura, al bambino piace molto l’idea di poter approfondire la relazione con la persona che gli sta vicino, di avere la sua attenzione.  

 



D. dal primo libro, al secondo, in cui unisci alla passione per i gatti che ti carartterizza,  un senso di protezione nei confonti dei serpenti, ma vuoi esprimere qualcos’altro vero ? L’accettazione della diversità? L’apertura al dialogo ? Ci spieghi meglio ?

R. Questo libro in realtà  ha molto successo, questo lo posso dire perché ai ragazzini piace molto anche perchè è pieno di animali e gli animali sono qualcosa che attrae molto i bambini,  sì io ho sempre vissuto con un gatto, mentre invece dei serpenti ho sempre avuto il terrore, in realtà questo serpente entra in gioco un po’per la morale, in modo strumentale , entra nella storia di questo gatto che non era considerato ed era sbeffeggiato perchè era blu e a un certo punto diventa amico del serpente e subito, diventando amico di un animale così pericoloso, ha il coltello dalla parte del manico e potrebbe vendicarsi e invece voglio dimostrare che non bisogna vendicarsi,  l’idea è sopratutto, e qui entra in causa inavvertitamente quello che faccio, un po’di  deformazione professionale, tutto il libro è orientato al bene comune, alla costruzione di una comunità che possa vivere in modo civile, quindi anche uno strumento di educazione civica, in quest’isola dove ormai il gatto ha il potere di mettere tutti in riga e invece viene incontro alle prime esigenze di questa comunità  che sono quelle di avere un ospedale, una scuola, senza volerlo ho ricostruito l’idea di una società vivibile fatta da tutti gli animali possibili e immaginabili, poi anche lì non manca la storia romantica finale.  Di questo libro so per certo che ha molto sucesso con i ragazzini.  



D. Il gatto continua ad ispirarti nel libro Alfa Gatto, ogni verso comincia con una lettera dell’alfabeto, secondo un ritmo quasi musicale, nessuno ti ha suggerito una colonna sonora ? Pensi che il linguaggio da utilizzare con i bimbi debba essere colorito, giocoso e allgro ?

R. Questo suggerimento lo raccolgo ora, penso tu abbia ragione, potrebbe venirci molto bene una canzonetta,  lo proporrò a uno dei miei figliocci che è musicista. Questo libro è stato veramente uno scherzo, un gioco, un puro divertimento, alla mia bravissima amica Paolo Benvicini, veramente una artista straordinaria,  che ha realizzato i bellissimi disegni,  documentandosi accuratamente su ogni personaggio,  ho suggerito di fare un alfabeto con dei capolettera da lei realizzati e ho cominciato a costruire una storia in cui il gatto cerca di afferrare una farfalla senza riuscirci e la farfalla è più svelta e anche insopportabile perchè riesce a sviare le grinfie del gatto, tra l’altro, per accontentare Paola, ci sono moltissime lettere dell’alfabeto che noi non utilizziamo per esempio la K per la quale ho utilizzato la parola Ketch up che i bambini conoscono e quindi c’è il gatto che scivola su questa salsa rosa.  Paola, la disegnatrice, che è più portata per i cani che per i gatti è riuscita a fare ventiquattro espressioni diverse di gatti consultando libri e documentandosi accuratamente. A proposito di linguaggio giocoso, molte volte vengo aiutata  dalla rima, la rima è  un divertimento per me, fare le rime per i ragazzini ha il vantaggio di stimolare la memoria e poi cercando di fare rima si cercano parole stravaganti e questo arricchisce il vocabolario e questo oggi è molto importante perchè i ragazzi comunicano attraverso modi di scrivere rapidi e con un vocabolario molto ristretto.Qui si tratta di cercare sfumature e cercare le parole giuste.   



D. Infine un libro in cui sei diventata bambina te stessa vero ? confessa, mi riferisco all’avventura del torero e dell’amata , ti sei voluta divertire e hai voluto smorzare l’orrore e la violenza che l’immagine della corrida suscita. 

R. in realtà questa è una cosa che io ho scritto per via di certe marionette che  avevo attaccate al mio studio tra l’altro polverosissimo pieno di libri nel quale erano appese da una parte queste quattro marionette messicane che mi aveva regalato mia zia, quelle classiche con le croci di legno sopra che si dovevano  manovrare ed  io ho costruito la storia attorno a questi personaggi. Sono stati i personaggi stessi ad ispirarmi perchè c’era un torero con una faccia imbambolata, la ragazza lo dice, “ma guarda questo pare vestito con un pigiama”, la ragazza era molto più sveglia, quindi nasce questa storia leggermente femminista anche se poi si innamorano,  entrambi hanno sentimenti veri. Per la corrida, in ossequio all’amica Paola che è animalista,  ho messo in gioco la diplomazia femminile, una dote notevole del genio femminile ed alla fine lei fa un patto con il toro e libera il toro. E poi c’è una storia parlallela perchè in cornice del testo c’è la storia fra una lucertola e un ragno che commentano gli eventi tipo coro greco ed alla fine hanno anche un alterco. In tutti questi libri se si può trovare una costante è quella dell’amicizia ed io credo che l’amicizia sia uno dei valori più importanti che ci viene dato.



D. infine un’ultima riflessione sulla educazione dei bambini: che cosa deve fare un genitore ? preparare un figlio per un mondo competitivo e inclemente o attenersi ai valori antichi e così poco utili nel mondo in cui viviamo ? Come inserire un  discorso colto e profondo tra i giochi elettronici e le play station ? 

R. Io penso che bisogna senz’altro trasmettere questi valori umani profondi, umani, il valore dell’onestà, sopratutto, se una persona è ben formata ,con questi valori può rispondere in modo positivo anche alla competitività, bisogna insistere sul fatto dei tempi, nel senso che alla lunga questi valori, questi insegnamenti perenni poi vincono, questo è andare veramente controcorrente perchè oggi si vuole il successo subito,  e sempre tornando alla mia deformazione professionale il Papa dice il tempo è superiore allo spazio per valutare la lunghezza opportuna del tempo, quindi abbiamo visto che nella situazione attuale, una delle grandi cause della crisi economica è il cortotempismo, il desiderio di fare soldi subito con la finanza  e non con il lavoro vero, con l’economia concreta, questo è stato uno degli elementi negativi della fase attuale  che stiano vivendo, dobbiamo motivare le scelte di una vita basata sui valori e su questo fatto del tempo e alla lunga si vince anche nei confronti di un mondo così competitivo.  

Annamaria Puri Purini

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