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SORRENTINO: SERATA DI ASSISI SCUOLA DI SOLIDARIETA' GAMBETTI: ALIMENTARE E DIFFONDERE SOLIDARIETA' FORTUNATO: I GESTI DI SAN FRANCESCO

Redazione online
Pubblicato il 30-11--0001

ALIMENTARE E DIFFONDERE SOLIDARIETA' 

PADRE MAURO GAMBETTI, CUSTODE DEL SACRO CONVENTO DI ASSISI:
"Anche quest’anno, 'Con il Cuore', proponiamo agli italiani di alimentare e diffondere solidarietà, nel segno della Misericordia che avvicina, anticipa, rigenera e trasforma. Insieme, facciamoci prossimi ai poveri, ai piccoli, alle persone in difficoltà promuovendo progetti in Africa, in America latina e nella stessa nostra Italia: assistenza, educazione e reinserimento socio-lavorativo le 'opere di misericordia corporale 2016-2017". 

LA SERATA DI ASSISI E' SCUOLA DI SOLIDARIETA' 

VESCOVO ASSISI - MONSIGNOR DOMENICO SORRENTINO:
"C'è tanta gioia in questa piazza il concerto del cuore diventa sempre più una scuola del cuore. Impariamo in questa serata quali sono i sentimenti che dobbiamo coltivare. Quest'anno c'è stato un particolare che è un passo avanti in questa scuola:  quando sono arrivato ho visto un "riservato" e di solito capisco che è riservato a me e ad altri che hanno delle particolari responsabilità, invece stasera era riservato ai nostri amici rifugiati che abbiamo accolto e che abbiamo messo al centro del nostro cuore, perchè dobbiamo imparare ad avere un cuore non solo per loro ma con loro. Se incontriamo Gesù Cristo possiamo inventare il nostro futuro, un mondo più bello, un mondo di amore".

I GESTI DI SAN FRANCESCO

PADRE ENZO FORTUNATO: "La solidarietà rivolta al prossimo è misericordia e la vita di Francesco è tutta costellata di gesti di solidarietà. Dopo essere stato, nei primi 24 anni della sua vita, essenzialmente concentrato su se stesso, quando incontrò il Signore il suo sguardo si volse sugli altri. Il primo incontro, in realtà, e quello determinante, avvenne ancor prima che egli riscoprisse la persona del Cristo. Fu proprio quell’incontro, anzi, a farglielo scoprire. Lo rivelò lui stesso, poco prima di morire, in uno di quei momenti in cui l’uomo rifugge da ogni menzogna: quand’era nei peccati, narrò, gli sembrava cosa troppo amara vedere i lebbrosi. Fu il Signore a condurlo tra loro ed egli si dimostrò misericordioso nei loro confronti. L’incontro con la sofferenza, con il dolore, quello proprio e quello degli altri, cambia la vita di una persona, perché il dolore non ci lascia mai come ci trova: ci migliora o ci peggiora. Ho visto uomini e donne bestemmiare e inveire contro Dio nel momento del dolore, loro o di persone care, così come ho visto uomini e donne cambiar vita in meglio proprio nel momento in cui hanno incontrato la croce, perché hanno saputo trasformare il dolore in amore dando un senso nuovo alla propria esistenza. E alla luce di tutto questo che la festa per i poveri ad Assisi su Rai1 diventa occasione per riscoprire nella carne dell'altro l'umanità che ci accomuna".

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