religione

Sindaco Lunghi, Ordine Francescano: predicatori di fratellanza e uguaglianza

Redazione online
Pubblicato il 30-11--0001

Porgo il saluto della Città di Assisi a tutti voi qui convenuti da ogni parte d'Italia e del mondo.

Il 4 ottobre è un appuntamento in cui ogni anno il Francescanesimo è chiamato a dire una parola al mondo, che pure sembra da esso tanto diverso e tanto lontano.

Tornano in questo giorno allora, alla memoria, San Damiano con Chiara e le prime Sorelle, i primi Compagni, i Santuari famosi e gli Eremi, Greccio ed il suo Presepio, il lupo di Gubbio, i lebbrosi, tutte le umane sofferenze o le cristiane letizie; tutta, tutta la natura che si sentì riflessa nello spirito di Frate Francesco.

Tornano in questo giorno alla memoria, dopo mezzo secolo, le parole di un Pontefice oggi Santo, Giovanni XXIII, sulla "grandezza" di Assisi, in occasione della sua venuta quassù, il 4 ottobre 1962: "Ci si chiede - egli disse - perché Iddio ha dato ad Assisi questo incanto di natura, questo splendore di arte, questo fascino di santità che è come sospeso nell'aria e che i pellegrini e i visitatori avvertono quasi sensibilmente. La risposta è facile: perché gli uomini - attraverso un comune ed universale linguaggio - imparino a riconoscere il Creatore e a riconoscersi fratelli gli uni agli altri...".

Francesco morì sulla nuda terra ed ai frati che piangevano lasciò un brevissimo testamento: "Fratelli, io ho compiuto il mio dovere. Cristo v'insegni quanto resta da fare a voi!".

Forte di questo comandamento, l'Ordine Francescano oggi opera, sulla guida del Vangelo, in ogni angolo della terra: sono i portatori di "Pace e Bene!", sono i predicatori della fratellanza e dell'uguaglianza. E le folle dei pellegrini, da tutto il mondo, ogni anno, salgono a questa Tomba venerata a compiere atto di gratitudine ed a portare un loro tributo di amore.

Sono saliti quest'anno, a portare l'Olio per la Lampada Votiva dei Comuni d'Italia, i Sindaci della Lombardia e li accompagna tutta la Nazione, tutto un Popolo che mai come oggi si rivolge al suo Santo Patrono per implorare la pace e la serenità per le sue tante famiglie cristiane e per chiedere che tutti i popoli fratelli abbiano lo stesso dono.


Sindaco di Assisi, Antonio Lunghi

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