religione

Scopri quale preghiera recita il papa prima di andare a dormire

Redazione online
Pubblicato il 30-11--0001

Nel corso dell’udienza generale di questo mercoledì 22 giugno, papa Francesco ha insegnato ai fedeli una preghiera speciale da recitare prima di andare a dormire.

“Vi farò una confidenza personale. La sera, prima di andare a letto, io prego questa breve preghiera: ‘Signore, se vuoi, puoi purificarmi!’. E prego cinque Padre nostro, uno per ogni piaga di Gesù, perché Gesù ci ha purificato con le piaghe”.

“Se questo lo faccio io, potete farlo anche voi, a casa vostra, e dire: ‘Signore, se vuoi, puoi purificarmi!’ e pensare alle piaghe di Gesù e dire un Padre nostro per ognuna di esse. E Gesù ci ascolta sempre”, ha aggiunto.

Nell’udienza, papa Francesco ha portato avanti la serie di catechesi sulla misericordia in base alla visione evangelica parlando del miracolo della guarigione del lebbroso (Lc 5, 12-16).

Il pontefice ha spiegato che le piaghe moderne di Cristo sono in coloro che soffrono, e ha chiesto ai fedeli di toccare le ferite degli esclusi e degli emarginati.

Per questo, ha presentato i suoi ospiti speciali per dare senso alle sue parole. Si trattava di un gruppo di giovani rifugiati assistiti dalla Caritas di Firenze e invitati proprio dal Santo Padre a prendere parte in prima fila all’udienza generale.

Il gruppo di rifugiati non figurava nella lista ufficiale della Prefettura della Casa Pontificia con i nomi delle parrocchie, dei movimenti e dei gruppi divisi per Paese, lista che in genere viene consegnata ai giornalisti.

“Oggi mi accompagnano qui questi ragazzi. Molti pensano sarebbe stato meglio se fossero rimasti nella loro terra, ma lì soffrivano tanto”, ha affermato il papa.

“Tanti li considerano esclusi ma sono i nostri fratelli: il cristiano non esclude nessuno, dà posto a tutti, lasciamoli venire tutti”.

Parlando in spagnolo, il vescovo di Roma ha insistito sul fatto che Gesù ascolta sempre la preghiera “recitata con umiltà e fiducia e rifiutando tutti i pregiudizi umani”.

Gesù, ha aggiunto, si mostra vicino per indicarci che non dobbiamo avere “timore di toccare il povero e l’escluso”.

Allo stesso modo, ha esortato a far sì che non ci siano più persone emarginate come indica il Vangelo nell’episodio del lebbroso curato da Gesù.

“Era un escluso, adesso è uno di noi”. “Pensiamo a noi, alle nostre miserie… Ognuno ha le proprie. Pensiamo con sincerità. Quante volte le copriamo con la ipocrisia delle buone maniere. E proprio allora è necessario stare da soli, mettersi in ginocchio davanti a Dio e pregare: ‘Signore, se vuoi, puoi purificarmi!’”

Ha quindi concluso il suo intervento invitando i presenti a ripetere per tre volte la preghiera “Signore, se vuoi, puoi purificarmi!” (Ary Waldir Ramos Díaz – Aleteia)

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