religione

Gli esorcisti a convegno: Il Diavolo? Spesso è un imbroglione gentile

Redazione online
Pubblicato il 30-11--0001

Bisogna arrampicarsi oltre Monreale, fra le colline sopra Palermo, fra i boschi di Poggio San Francesco per trovare quaranta esorcisti provenienti da tutta Italia a convegno contro Satana. Si, contro il diavolo che, dicono, ormai si annida nelle sette segrete. Anzi, «nelle logge massoniche e nei segreti di Scientology». Parola di un sacerdote con saio, barbone, piedi nudi e un nome che è già un esercizio contro le diavolerie, Fra’ Benigno, 67 anni, capofila degli esorcisti siciliani, un vagone ferroviario come alloggio, protagonista del convegno a porte chiuse che andrà avanti fino a sabato per capire come estirpare il male dai «posseduti» e dalla comunità «oppressa da quelle sette».


Sembra un salto di qualità questa levata di scudi con preghiere e crocefissi branditi non solo contro messe nere, sedute spiritiche e riti orientali, maghi e cartomanti, ma anche contro massoni e fedeli di Ron Hubbard, lo scrittore-santone che costruì Scientology, un’organizzazione con lo status di religione riconosciuto solo in alcune aree, Australia e Stati uniti compresi.


«È roba che scotta. E quindi niente foto, niente nomi. Non sappiamo quali rischi corriamo. Meglio stare al sicuro», raccomanda Fra’ Benigno nell’oratorio del Centro Maria Immacolata, restando muto, senza ammettere e senza negare, quando si sparge la voce che ai 40 corsisti per spiegare «natura satanica e dimensione occultistica di queste forze» saranno presentati i racconti di «alcuni ex scientologisti di alto rango», come li chiama uno dei teologi in cattedra, il professor Tullio di Fiore. Insomma, entrano in campo i pentiti, qui a due passi da Corleone dove Fra’ Giacinto ha lavorato per vent’anni.


Ma lui va ben oltre, allarmato «dal diavolo trovato anche dentro Internet». Il suo viso placido e i suoi occhi celestiali si oscurano quando parla dei suggerimenti che tanti siti danno su come preparare una bambolina Woodoo, su come piazzare gli spilli per il maleficio: «È roba stomachevole suggerita ai giovani per vendicarsi di un torto contro il direttore di reparto o contro la ragazza che ti ha fregato il fidanzato. Ecco una porta del male che, socchiusa, il diavolo poi apre entrando nella mente e nel cuore dei singoli. Tutti a rischio perché queste schifezze le vendono pure nei mercati e nei centri commerciali». L’antidoto ovviamente per Fra’ Benigno è la caccia al diavolo da affidare allo schieramento degli esorcisti ufficialmente riconosciuti dalla Chiesa, dalle diocesi. Fiero della sua missione visto che «in Sicilia siamo in 30, mentre sono quattro in Spagna e solo uno in Portogallo...».

Parola di chi col diavolo ha parlato. Come ha scritto nel libro edito dalle Paoline, con un titolo eloquente: «Il diavolo esiste, io l’ho incontrato». E giura che spesso appare con le sembianze di una persona gentile promettendo guarigioni e soluzioni. Insomma un diavolo imbroglione. Simile a maghi e impostori spesso scovati da scoop modello «Striscia la notizia». (Corriere)

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