religione

Giordania, scrigno di innumerevoli siti della Cristianità

Antonio Tarallo www.ecodibergamo.it
Pubblicato il 27-03-2019

Un terra grande un terzo dell’Italia, la Giordania, è una fonte inesauribile di bellezza e ricchezza storica.   La Storia che viene narrata nella Bibbia, ci offre lo spunto per viaggiare – almeno virtualmente in questo articolo – nei luoghi che hanno avuto, nella Sacra Scrittura, un ruolo importante. E, come vedremo, non sono pochi.

La Giordania è il luogo dove Dio fece le “alleanze” principali con gli uomini attraverso Mosè e Gesù.  E’ il luogo in cui Giacobbe lottò con l’angelo di Dio; Giobbe soffrì e fu ricompensato per la sua fede; ed Elia ascese al cielo. Qui Mosè consegnò la “Legge di Dio” all’Umanità intera. E sempre in questa terra, Gesù venne battezzato da Giovanni, e raccolse i suoi primi discepoli.

Il monte Nebo

Il monte Nebo, dall'alto dei suoi ben 840 metri, domina tutta la regione e offre una vista panoramica sui paesaggi circostanti. E’ qui che Mosè ha ammirato il panorama sul mar Morto, sui monti della Giudea, su Gerico e sulla Giordania. Ed è proprio qui, inoltre, che sembra sia morto contemplando la Terra Promessa.  A ricordo di tutto questo, si erge in questo luogo, una grande scultura in ferro che rappresenta il suo bastone.

Betania

Betania è maggiormente conosciuta con il nome di El-Maghtas. E’ il luogo del battesimo di Cristo. È senz'altro la tappa più interessante dei tour dei siti biblici. Proprio dall'altra parte del Giordano, sulla riva opposta, si trova la Palestina. Tra l’altro bisogna ricordare che questa regione ha visto uno degli episodi del Vangelo più famoso, quello di Marta e Maria: “Mentre erano in cammino, Gesù entrò in un villaggio; e una donna, di nome Marta, lo ospitò in casa sua. Marta aveva una sorella chiamata Maria, la quale, sedutasi ai piedi di Gesù, ascoltava la sua parola” (Vangelo di Luca, 10; 38-40). 

Il fiume Giordano 

Libro di Giosuè, capitolo terzo: “In quei giorni. Quando il popolo levò le tende per attraversare il Giordano, i sacerdoti portavano l’arca dell’alleanza davanti al popolo. Appena i portatori dell’arca furono arrivati al Giordano e i piedi dei sacerdoti che portavano l’arca si immersero al limite delle acque – il Giordano infatti è colmo fino alle sponde durante tutto il tempo della mietitura – le acque che scorrevano da monte si fermarono e si levarono come un solo argine molto lungo a partire da Adam, la città che è dalla parte di Sartàn. Le acque che scorrevano verso il mare dell’Araba, il Mar Morto, si staccarono completamente. Così il popolo attraversò di fronte a Gerico”. Questa, solo una delle scene dell’Antico Testamento che vede protagonista il fiume-simbolo della Giordania stessa. Ma è il Nuovo Testamento che ci offre quello che è indelebile nella memoria di ogni fedele. Il famoso “Battesimo del Giordano”: “Appena battezzato, Gesù uscì dall’acqua: ed ecco, si aprirono i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio scendere come una colomba e venire su di lui. Ed ecco una voce dal cielo che disse: «Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto»”. E’ la prima volta che si fa un chiaro riferimento alla presenza della Trinità, con la voce del Padre che “elegge” il Figlio, e il simbolo dello Spirito Santo racchiuso in quella colomba che nella scena, scende dal cielo. E’ un momento forte, cardine dell’intera vita di Gesù Cristo.

La Decapoli

La terra della Giordania settentrionale era – ai tempi del Nuovo Testamento – la regione detta della “Decapoli”, “dieci città” in greco. In questo territorio, Gesù insegnava e compiva miracoli. Il Nuovo Testamento ci dice che proprio “là lo seguivano grandi moltitudini di persone dalla Galilea, dalla Decapoli, dalla Giudea e da oltre il Giordano” (Matteo, 4,25). Tutte le città della Decapoli eccetto una sono situate nella Giordania del nord o nella Siria del sud, sul lato orientale della Valle del Giordano.

 

Ad esempio, Gadara (l’attuale Umm Qays), una città della Decapoli, è il luogo in cui Gesù compì il miracolo dei porci gadareni, quando liberò dagli spiriti maligni due indemoniati usciti dalle tombe all’ingresso della città. Gesù mandò gli spiriti in una mandria di porci che corsero giù dalla collina e affogarono nel Mar di Galilea.
  

Madaba

Di questa città, si parla – col nome di Medaba – nel libro dei Numeri e in quello di Giosuè, quando si fa riferimento al regno dei Moabiti che occupavano la parte centrale dell’attuale Giordania. La città si trova a circa 35 km a sud-ovest di Amman, la capitale del Paese. Fu uno degli insediamenti spartiti dalle dodici tribù di Israele al tempo dell'Esodo. Il suo nome compare anche nella stele di Mesha, dove verso l'850 a.C., il re moabita Mesha la fece erigere per commemorare la sua vittoria sugli Israeliti. Inoltre, famosissimi i mosaici bizantini racchiusi nella chiesa di San Giorgio. In questa, è conservata la rappresentazione musiva più spettacolare e celebre di tutto il Medio Oriente: una carta geografica della Palestina e della città di Gerusalemme. Quasi due milioni di tessere nel disegno originale.


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