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Francesco alla manifestazione "Villaggio per la Terra"

Redazione online
Pubblicato il 30-11--0001

A sorpresa papa Francesco prende parte a Villa Borghese alla manifestazione «Villaggio per la Terra», organizzata per la Giornata internazionale della Terra, dove è stato invitato in particolare per il suo impegno per la difesa del creato, espresso tra l'altro con l'enciclica Laudato si’. Il Papa, poco dopo le 16, ha rivolto un saluto e un breve intervento in concomitanza con un focus su «La nostra città, la nostra Terra». L'evento è promosso da EarthDayItalia, Focolari, Connect4Climate e Roma Capitale.

Al suo arrivo in auto, insieme al sostituto della Segreteria di Stato monsignor Angelo Becciu, il Papa è stato accolto tra gli altri dalla presidente dei Focolari Maria Voce e dall'arcivescovo Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la Nuova evangelizzazione e coordinatore vaticano degli eventi del Giubileo.

Il Papa è salito sul palco della manifestazione, mentre veniva intonata una canzone rap, e si è seduto tra i relatori del focus «La nostra città, la nostra Terra», tra cui, insieme ad esperti di difesa ambientale, padre Maurizio Patriciello, parroco di Caivano (Napoli) e paladino della lotta contro l'inquinamento del suolo nella Terra dei Fuochi.

La manifestazione si svolge al Galoppatoio di Villa Borghese con un programma di quattro giorni, dal 22 al 25 aprile. Questo pomeriggio Francesco ha partecipato per circa un’ora.

«Sentendo voi parlare mi sono venute due immagini: il deserto e la foresta. Io ho pensato: questa gente, tutti voi, prendono il deserto per trasformarlo in foresta. Vanno dove c'è deserto e non c'è speranza, e fanno cose che fanno diventare foresta questo deserto». Così papa Francesco si è rivolto ai partecipanti al «Villaggio per la Terra». «La foresta è piena di alberi, è piena di verde, ma troppo disordinata. Però così è la vita. E passare dal deserto alla foresta è un bel lavoro che voi fate. Voi trasformate deserti in foreste».

«Poi - ha proseguito il Pontefice nel suo intervento interamente a braccio - si vedrà come si possono regolare certe cose della foresta: ma lì c'è vita, dall'altra parte no, nel deserto c'è morte». Bergoglio ha anche parlato dei «tanti deserti nelle città, tanti deserti nella vita delle persone che non hanno un futuro, perché sempre ci sono i pregiudizi o le paure». «E questa gente - ha aggiunto - deve vivere e morire nel deserto nella città. Voi fate il miracolo con il vostro lavoro del cambiare i deserti in foreste. Andate avanti così». «Ma com'è il vostro piano di lavoro? - ha quindi chiesto - “Non so, noi ci avviciniamo e vediamo cosa possiamo fare”. Questa è vita, perché la vita la si deve prendere da dove viene: come il portiere del calcio che deve prendere il pallone da dove lo buttano. Ma non avere paura della vita, non avere paura ai conflitti».

«E così - ha detto ancora Francesco - in questo transito dal deserto alla foresta, ossia alla vita, c'è il sorriso».

Un bagno di folla finale, della gente che aveva assistito con grande sorpresa all'arrivo del Papa al Galoppatoio di Villa Borghese per la visita al «Villaggio per la Terra» promosso dal movimento dei Focolari, ha salutato il Pontefice prima della sua partenza in auto per fare rientro in Vaticano. Sceso dal palco dove è intervenuto al focus «La nostra città, la nostra Terra», Bergoglio è stato circondato dall'abbraccio della folla, che ha salutato stringendo le mani e dispensando carezze e abbracci. In parecchi si sono voluti fare col Papa i classici selfie con i telefonini. (Vatican Insider)

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