religione

Così l'enciclica di Francesco sostiene i movimenti di consumatori

Redazione online
Pubblicato il 30-11--0001

«È un'enciclica importante perché contesta la concezione antropologica del super-uomo padrone e dominatore della natura e ci parla dell'uomo in relazione, con Dio, con gli altri, le generazioni presenti e future, con le altre specie viventi». Ed è un documento che «valorizza i movimenti dei consumatori». Così Leonardo Becchetti, professore ordinario di Economia Politica all’Università di Roma Tor Vergata, uno degli animatori della rete Next, commenta l'enciclica «Laudato si'» di Papa Francesco. Becchetti spiega a Vatican Insider che l'importanza del nuovo testo papale sta nella concezione antropologica dell'uomo «in relazione»: «Per vivere bene dobbiamo sfruttare e valorizzare tutte queste relazioni».


L'economista ritiene che Francesco abbia parlato in modo chiaro e netto dei rischi connessi alla tecnocrazia e a una certa finanza, contestando «l'idolatria che porta a una concezione magica del mercato, il quale da solo risolverebbe i problemi soltanto con la sua efficienza, senza bisogno di equità e fraternità». Mentre, aggiunge lo studioso, «sappiamo che non è così», dato che il sistema sta portando all'insostenibilità «sociale e ambientale». Inoltre, il Papa ha denunciato il fatto che con la crisi «si sono salvate la banche con i soldi dei cittadini» e che i «debiti pubblici sono aumentati» a motivo di questi salvataggi, anche se questo - precisa Becchetti - è avvenuto più a livello internazionale e meno in Italia. L'economista ha quindi commentato il paragrafo 206 dell'enciclica, dove si legge: «Un cambiamento negli stili di vita potrebbe arrivare a esercitare una sana pressione su coloro che detengono il potere politico, economico e sociale. È ciò che accade quando i movimenti dei consumatori riescono a far sì che si smetta di acquistare certi prodotti e così diventano efficaci per modificare il comportamento delle imprese, forzandole a considerare l’impatto ambientale e i modelli di produzione. È un fatto che, quando le abitudini sociali intaccano i profitti delle imprese, queste si vedono spinte a produrre in un altro modo.
  

Questo ci ricorda la responsabilità sociale dei consumatori. "Acquistare è sempre un atto morale, oltre che economico". Per questo oggi "il tema del degrado ambientale chiama in causa i comportamenti di ognuno di noi"». Una valorizzazione, spiega Becchetti, che non è nuova, dato che si trovava sia nel Compendio della Dottrina sociale della Chiesa sia nell'enciclica «Caritas in veritate» di Benedetto XVI (citata da Francesco nella «Laudato si'»). «C'è però una novità - sottolinea l'economista - perché è la prima volta che un Papa sottolinea l'effetto che certi gesti possono avere, la loro valenza politica e le conseguenze nel comportamento delle imprese». Per lo studioso, «si poteva sottolineare maggiormente che quest'azione non è soltanto un boicottaggio, ma rappresenta anche un'azione positiva e propositiva, per premiare le aziende più sostenibili: quest'azione premiale è la più importante.
  

Bisogna mettere in evidenza le buone pratiche, come cerchiamo di fare con la rete Next, attraverso la quale le aziende posso auto-valutarsi in merito alla sostenibilità e i cittadini possono esprimere le loro valutazioni. E imparare a scegliere nel momento in cui comprano o investono». (ANDREA TORNIELLI - Vatican Insider)

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