religione

A Bologna niente benedizione pasquale nei corridoi del comune. Cosa ne pensate? E' giusto?

Redazione online
Pubblicato il 30-11--0001

Alla fine il comunicato del Comune di Bologna ha avuto il sapore di una resa. Anche se più che di una battaglia si tratta dell’ennesima commedia dell’assurdo che si consuma sotto le Due Torri, sempre sullo stesso tema: quello delle croci e delle benedizioni pasquali.



Dopo il triste episodio riguardante il nuovo ingresso del cimitero di Casalecchio, nell’hinterland bolognese, dove la Giunta non ha autorizzato il posizionamento né di croci né di altri simboli cristiani, e quello delle benedizioni negate a scuola dopo un esposto di alcuni genitori e insegnanti al Tar, questa volta è di scena, “fisicamente”, il Comune di Bologna. Non la sede centrale, ma quella distaccata delle tre torri del Liber Paradisus, dove lavorano centinaia di dipendenti.



Il caso è scoppiato pochi giorni fa in seguito a una minaccia di diffida da parte della Cgil di fronte a una «indebita ingerenza e una forma di malcostume». Il fatto "gravissimo" consisteva in questo: il parroco aveva chiesto e ottenuto dai dirigenti del Comune di impartire la consueta benedizione pasquale recandosi "addirittura" nei corridoi delle tre torri dell’edificio, invece di rimanere confinato in uno spazio apposito messo a disposizione. Un gesto normalissimo di vicinanza ai dipendenti i quali, si leggeva nella nota del comune, avrebbero potuto assentarsi nel caso non gradissero l’eccesso di vicinanza all’acquasantiera.



Apriti cielo. Il fatto che la benedizione, come noto di pochi minuti, avvenisse in orario di lavoro e che per di più il parroco fosse accompagnato da qualche dirigente ha fatto scattare minacce di diffide e barricate da parte dei paladini del “principio di laicità”. La Uaar (l’associazione degli atei ed agnostici) si è affrettata a spalleggiare la Cgil e alla fine la Direzione generale del Comune, attraverso un comunicato, ha fatto marcia indietro. Nessuno accompagnerà il povero parroco, che non potrà girare per i corridoi, nemmeno fosse un appestato, ma «come da prassi consolidata, all'interno dei palazzi comunali saranno predisposti spazi per il rito religioso, a cui i dipendenti potranno liberamente partecipare. Ai sacerdoti sarà permesso l'accesso alle residenze comunali e saranno indicati i luoghi per la benedizione».



Insomma, benedizioni sì, ma vigilate. Per il momento non ci sono comunicati ufficiali da parte della Curia. Il nuovo vescovo, monsignor Matteo Zuppi, su episodi come questo si era già espresso in un’intervista che sarà pubblicata su Famiglia Cristiana. «Per me tutto questo è la conferma di una tentazione, quella di pensare la laicità in chiave di individualismo e non come una distinzione di ruoli finalizzata alla convivenza, per un bene comune», commenta Zuppi, «una mentalità questa che rischia di non rispondere alle vere domande che ci sono poste». (Simonetta Pagnotti  - Famiglia Cristiana)

Cari amici la rivista San Francesco e il sito sanfrancesco.org sono da sempre il megafono dei messaggi di Francesco, la voce della grande famiglia francescana di cui fate parte.

Solo grazie al vostro sostegno e alla vostra vicinanza riusciremo ad essere il vostro punto di riferimento. Un piccolo gesto che per noi vale tanto, basta anche 1 solo euro. DONA