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Preghiera di San Pier Damiani

Redazione chiesasarda.it
Pubblicato il 21-02-2019

Pietro era nato a Ravenna nel 1007; già orfano di padre, ultimo di una numerosa nidiata di figli, venne tirato su dal fratello maggiore, Damiano, e ciò ne spiegherebbe l'appellativo di "Damiani".

Dopo aver studiato a Ravenna, Faenza e Padova e insegnato all'università di Parma, entrò nel monastero camaldolese di Fonte Avellana, che divenne il centro della sua attività riformatrice. Ma la Chiesa dilaniata internamente da discordie e scismi, conseguenza di quel grave malanno che prende il nome di simonia, compravendita di cariche ecclesiastiche, e dalla leggerezza con cui il clero risolveva il problema del celibato, aveva bisogno di uomini integri e preparati come il colto e austero Pier Damiani.

Nel 1057 il Papa lo chiamò a Roma per averlo accanto in un momento di crisi della Chiesa, dilaniata da discordie e scismi e alle prese con la piaga della simonìa. Nominato vescovo di Ostia e poi creato cardinale, aiutò i sei Papi che si succedettero al Soglio pontificio, a svolgere un'opera moralizzatrice. In quest'azione si avvalse particolarmente dell'abate benedettino di San Paolo Fuori le Mura, Ildebrando che nel 1073 fu eletto Papa con il nome di Gregorio VII. Pier Damiani, dopo varie peregrinazioni nella diocesi di Milano, in Francia e in Germania, ebbe il cardinalato e la diocesi suburbicaria di Ostia.

Pier Damiani, fu delegato pontificio in Germania, Francia e nell'Italia settentrionale. Già vecchio, fu chiamato da Ravenna, la sua città natale, per ricomporre il dissidio fomentato dai seguaci di un antipapa. La morte lo colse nel 1072 a Faenza, di ritorno dall'ultima missione di pace. Venerato subito come santo, ebbe riconosciuto il suo culto ufficialmente nel 1828, da papa Leone XII, che lo proclamò anche dottore della Chiesa per i suoi numerosi scritti di contenuto teologico.

PREGHIERA DI SAN PIER DAMIANI DEDICATA ALLO SPIRITO SANTO


«O Dio Spirito Santo,

uguale al Padre e al Figlio nella sostanza e nell'eternità,

tu che procedi in modo ineffabile dall'uno e dall'altro,

degnati di scendere nel mio cuore e scaccia,

tu meraviglioso portatore di luce,

le tenebre della mia iniquità affinché,

come il seno della Vergine col tuo afflato concepì il Verbo di Dio,

così anch'io con l'ausilio della tua grazia,

possa portare sempre nella mia mente

l'Autore della mia salvezza.

Tu infatti, o Signore,

sei la luce delle menti,

la virtù dei cuori,

la vita delle anime»


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