religione

I miracoli di Fra Giuseppe Maria da Palermo: dal sangue che zampilla alla meningite

Redazione online delcampe.net
Pubblicato il 06-09-2021

Uno dei santi più venerati in Sicilia è un cappuccino vissuto nella seconda metà del 1800. Stiamo parlando di Fra Giuseppe Maria da Palermo, di cui si ricordano alcuni eventi straordinari avvenuti dopo la morte.

Il 3 gennaio 1885, due giorni dopo la sua morte, si verificò il primo fatto incredibile. Padre Eugenio, uno dei frati che vivevano in convento con Fra Giuseppe volle mettere alla prova l'ubbidienza di Fra Giuseppe dopo la morte.



IL SANGUE ZAMPILLANTE

Così raccontano i Cappuccini: «Nel pomeriggio del 3 gennaio, domenica, alle ore 16, P. Eugenio si reca nuovamente al cimitero seguito dal custode Fra Francesco da Sortino, e dal barbiere Francesco Blancato il quale porta l’occorrente per il salasso. Entrati nella sala mortuaria, con voce solenne e autorevole P. Eugenio esclama: “Fra Giuseppe Maria, voi foste sempre obbediente in vita, siatelo ancora . Così dicendo, presogli il braccio destro e rimboccatane la manica, vi lega un fazzoletto vicino al gomito, ordinando al barbiere di dare un colpo di lancetta. Ed ecco con ammirazione di tutti uscirne un lungo zampillo di sangue color rosso naturale, che descrivendo un ampia curva scorreva sul pavimento. Non avendo altro che il fazzoletto, P. Eugenio lo inzuppò slegandolo dal braccio, che rimesso a posto cessò di sanguinare. L’evento, collocato a 64 ore dalla morte, rimane fuori da ogni attendibile previsione».



LA FLESSIBILITA' DEGLI ARTI

Altro fenomeno sorprendente è «la straordinaria flessibilità degli arti almeno sino a dopo otto giorni dalla morte e testimoniata da molti presenti, inoltre il corpo diffondeva una soave fragranza di “zagara”. Da quel momento i fedeli non cessarono di invocarlo, ottenendo grazie numerose».



LE GRAZIE

Per intercessione di Fra Giuseppe sarebbe accadute numerose grazie. Ecco alcune tra le più clamorose.



LA MENINGITE DI ANTONIO BRUNO

«Poco dopo la morte di Fra Giuseppe, un suo fedele discepolo Antonio Bruno (chierico del seminario di Palermo) cadde ammalato di meningite. Il 9 marzo, poco prima della morte i compagni di seminario lo sentono esclamare: Oh mio Vincenzino, finalmente sei venuto! Oh come ho sospirato di vederti! Vieni qui, siedi al mio fianco! Poco dopo rivelò al rettore del seminario che era venuto fra Giuseppe insieme con la Madonna, per dirgli che l’indomani sarebbero ritornati per prenderlo con loro. E difatti morì dopo la mezzanotte. (Il fatto venne pubblicato su La Sicilia Cattolica quotidiano di Palermo, il 13 Marzo 1886



LA GUARIGIONE DELL'INFERMA

«Altra apparizione, con completa guarigione dell’inferma, avvenne a Butera (Caltanissetta) nella persona della signora Carmela Montalto, madre del cappuccino P. Alessandro, il quale chiamato d’urgenza al suo letto, mentre viaggiava invocò il patrocinio di fra Giuseppe Maria da Palermo, il quale durante il sonno apparve all’inferma e la guarì, quando il figlio la vide era già guarita. (Pubblicato su Fiamma Serafica, Palermo, marzo 1928)».

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