politica

Riforma Senato, Calderoli: nessun tetto agli emendamenti

Redazione online
Pubblicato il 30-11--0001

Sono ripresi al Senato i lavori sul ddl riforme. Consiglio al presidente Grasso "di leggere il regolamento, dove non c'è un tetto al numero di emendamenti, pertanto tutto quello che è consentito si può fare", dice il senatore della Lega Roberto Calderoli in merito alle dichiarazioni di ieri del presidente del Senato.

La proposta di riforma del "nostro governo è solo l'ultimo anello di una catena, di un dibattito, di un confronto che ha percorso i decenni precedenti, non è frutto né di tentativo estemporaneo né di approssimazione", ha detto il ministro per le Riforme Maria Elena Boschi. "Abbiamo sempre riconosciuto il valore sacro del Parlamento, ed è un valore di sicuro più alto del generare automaticamente degli emendamenti, crediamo nel Parlamento e non in un algoritmo" che produce "emendamenti ostruzionistici", replica Boschi a Calderoli.

E' quindi previsto il voto sul non passaggio agli emendamenti e, al termine dei lavori, la convocazione della capigruppo per stilare il calendario dei lavori.

La maggioranza ha raggiunto un accordo nella notte e ha depositato tre emendamenti al ddl Boschi firmati da Anna Finocchiaro. Oltre alla questione dell'elettività dei senatori si affronta anche il tema delle funzioni del Senato e dei giudici costituzionali. I capigruppo di maggioranza Luigi Zanda, Renato Schifani e Karl Zeller hanno aggiunto le loro firme ai 3 emendamenti depositati da Anna Finocchiaro. "E' un bel successo del Pd - dice Pierluigi Bersani - e spero che in questo clima nuovo tutti assieme e senza più strappi si possa lavorare ancora per perfezionare la riforma. Gli elettori scelgono i senatori: questo è il principio costituzionale, i dettagli li si vedranno come giusto nella legge elettorale". Intanto la Lega nord presenta 82 milioni di emendamenti al testo. "Impedirò il blocco del Senato", la replica del presidente del Senato Pietro Grasso che parla di "offesa alla dignità del Parlamento".

Renzi, maggioranza solida al Senato - "La maggioranza al Senato è stabile e solida, fidatevi".  Sul Senato - ha aggiunto - i numeri "c'erano, ci sono e ci saranno".

Pd, Calderoli sabota Senato - "Un esperto di lavori parlamentari mi diceva che se il Senato dovesse esaminare e votare gli 85 mln di emendamenti di Calderoli dovrebbe lavorare sino al 2018 compresi sabato e domeniche". Lo dice il capogruppo Pd, Luigi Zanda, secondo il quale da Calderoli "è stato messo in atto un vero sabotaggio dei lavori parlamentari".

"Abbiamo agito seguendo le richieste del presidente Pietro Grasso - afferma il sottosegretario alle Riforme, Luciano Pizzetti - che ha sempre auspicato un'intesa per procedere al meglio. L'intesa nel Pd e in tutta la maggioranza c'e'. Ora ci sono tutte le premesse per procedere". 

"I senatori - si legge nel testo dell'emendamento all'articolo 2 del ddl  - saranno decisi in conformità alle scelte espresse dagli elettori per i candidati consiglieri in occasione del rinnovo dei medesimi organi, secondo le modalità stabilite dalla legge". L'emendamento, in cui non si fa riferimento ad alcun "listino", dispone che i futuri senatori saranno eletti dai consigli regionali che dovranno tenere conto delle "scelte" fatte dagli elettori al momento del voto. 

Funzioni di raccordo tra lo Stato e gli altri enti costitutivi della Repubblica: è questo l'esercizio che si aggiunge alle funzioni che deve svolgere il nuovo Senato, oltre a quello della rappresentazione delle istituzioni territoriali, grazie a uno degli emendamenti Finocchiaro presentati questa mattina al ddl Riforme in Senato. L'emendamento introduce inoltre la possibilità di verificare l'impatto delle politiche del'Unione europea sui territori. Inoltre il nuovo Senato "Concorre ad esprimere pareri sulle nomine di competenza del Governo nei casi previsti dalla legge e a verificare l'attuazione delle leggi dello Stato".

La Lega ha presentato 82 milioni di emendamenti sulla riforma del Senato. "Sono 82.730.460 - precisa il vicepresidente del Senato, Roberto Calderoli -. Non ho sentito nessuno della maggioranza, avevo segnalato che li avrei presentati". Si tratta di 200 emendamenti cartacei e il resto su dvd. Calderoli ha anche fatto sapere di essere stato convocato dal governo. L'ex ministro ha fatto sapere di essere disponibile a ritirare gli emendamenti "se ci sono soluzioni" a tre questioni poste: funzioni del Senato, funzioni delle Regioni, autonomia finanziaria degli enti territoriali.

Lo stesso Calderoli, però, non esclude la possibilità di un totale o parziale ritiro, degli emendamenti. "Possono andare e venire. Mi aspetto risposte e di vedere gli emendamenti della maggioranza". Il vicepresidente del Senato aspetta, in particolare, una proposta di maggioranza anche sulle funzioni delle Regioni. "Quando saranno visibili dirò se sono soddisfatto o meno e se c'e' una totale o parziale possibilità di ritiro. I punti sono a loro noti - conclude - se ci sono risposte bene, le prese in giro non le accetto".

"E' il regno dell'assurdo presentare milioni di emendamenti. - reagisce il sottosegretario alle Riforme Luciano Pizzetti - A questo punto costa piu' Calderoli che tenere aperto il Senato. Aboliamo Calderoli". (Ansa.it)

Cari amici la rivista San Francesco e il sito sanfrancesco.org sono da sempre il megafono dei messaggi di Francesco, la voce della grande famiglia francescana di cui fate parte.

Solo grazie al vostro sostegno e alla vostra vicinanza riusciremo ad essere il vostro punto di riferimento. Un piccolo gesto che per noi vale tanto, basta anche 1 solo euro. DONA