La comunità dei frati francescani, che curano le parrocchie di San Pietro in Cattedra e San Pietro Apostolo e la cappellanìa dell’ospedale, dovrà lasciare Caserta entro settembre per decisione del Padre provinciale fra’ Leonardo Franzese. E i fedeli, ai frati attaccatissimi dal loro arrivo nel 2003, sono in agitazione. Il rammarico è forte. Ieri sera si sono riuniti nella sala parrocchiale di Aldifreda per decidere un programma di resistenza e di pressione per non privare la città della presenza francescana.

Sentòri di trasferimento da un po’ di tempo, poi otto giorni fa la lettera di fra’ Leonardo Franzese, titolare della Curia Provinciale Francescana di Nola. A fra’ Angelo Piscopo, il parroco, e ai confratelli fra’ Pietro Santedicola, fra’ Alfredo Consorte e fra’ Valentino Parente il Padre provinciale ha comunicato la sua decisione, motivata dalla necessità di coprire vuoti di organico in alcuni conventi della Campania.

Non commentano i frati, del gruppo dei parrocchiani si fa portavoce Valeria Chianese che cura il catechismo presso la chiesa di San Pietro in Cattedra. «I frati – dice – obbediscono alla loro regola, il loro superiore gerarchico avrà le sue ragioni, ma non vanno quelle di assistenza religiosa che nella nostra città pure soffrono di carenze di adeguato numero di sacerdoti. Fra’ Angelo la realtà casertana la conosce bene, per due anni ha fatto parte della comunità, oggi con la nuova responsabilità vede l’organizzazione da un’ottica diversa.

Non saremmo noi fedeli a ricordare le esortazioni di Papa Francesco a frati e suore a uscire dai conventi per stare fra il popolo. Chiederemo un incontro con il vescovo D’Alise, sappiamo che è dispiaciuto quanto noi e non farà mancare il suo intervento perché la decisione possa rientrare». Alla riunione di ieri sera hanno partecipato i rappresentanti degli accollatori di San Pietro, delle Vincenziane, dei rappresentanti la Caritas e di varie associazioni di preghiera. (di ​Franco Tontoli - Il Mattino Caserta)