Lettere al direttore

SONO INVALIDA, UNA CITTADINA DI SERIE 'Z'

Redazione online
Pubblicato il 30-11--0001

Caro padre Enzo,

sono un'invalida civile con una pensione mensile di 290 €. Con 9 euro e 50 centesimi al giorno devo mettere insieme il pranzo, la cena, pagare l'elettricità, i farmaci, i detersivi e anche la persona che mi fa piccole commissioni. Non ho fratelli e i miei genitori non ci sono più da tempo, nessuno si occupa di me. La commissione che ha esaminato la mia invalidità (80%) ha scritto sul verbale che sono collocabile al lavoro, ma io so che quella collocazione resterà per sempre una frase scritta su un pezzo di carta. Ormai sono sei anni che vado avanti così, quanto potrò resistere ancora? Credo che se non morirò a causa della mia malattia sarà lo Stato a farmi morire di stenti. Voi che avete voce per favore fate conoscere al paese la triste realtà in cui versiamo noi, cittadini di serie Z. Anna (TA)

Carissima Anna,

non sei una cittadina di serie "z", ma sei una cittadina di serie "a". La burocrazia, una semplice classificazione  non impedirà di dar voce alla tua situazione. Da oggi ci occuperemo di te e lo farò  contattando il parroco del tuo paese. Essendo la persona più vicina a te potrà, conoscendo meglio la situazione, aiutarti e indirizzarti. Cara Anna, purtroppo sono molte le persone che vivono questa terribile situazione di stenti, del non arrivare a fine giornata o a fine mese. Papa Francesco, in un suo intervento, quando ha ricevuto una delegazione di dirigenti e dipendenti dell'Inps, ha pronunciato parole ferme contro le difficili condizioni che vivono in molti criticando un modello economico che “macina risorse per ottenere profitti sempre maggiori”, a discapito della dignità delle persone.

Cara Anna, non scoraggiarti e vai avanti nonostante le difficoltà della vita. Ti sono vicino e ti ricordo nella preghiera  sulla tomba del Santo.

 

Un caro saluto di pace e bene

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