fede

Natale, settimo pensiero: Educarci a rendere grazie

Edoardo Scognamiglio
Pubblicato il 18-12-2017

Se è vero che san Francesco amava il Natale più di tutte le altre feste, così ci racconta il Celano nella Vita seconda (cf. 199: FF 787) – il motivo di un così grande amore è nella bontà stessa di Dio che volle farsi povero (cf. Regola non bollata 23,5: FF 64; Prima Ammonizione 16-21: FF 144) –, allora noi dobbiamo educarci a rendere grazie al Padre per il dono del Verbo della vita venuto nella carne umana. Francesco amava parlare di Gesù, della realtà della carne fisica di questo Bambino nato dal grembo purissimo della Vergine Maria. Assieme a questa carne fisica, egli adorava la carne di Gesù nel corpo eucaristico che si offre ogni giorno sull’altare come una nuova nascita. Dunque, il mistero del Natale è intimamente unito a quello della Pasqua, e il miglior modo per celebrare l’incarnazione del Figlio di Dio nella storia dell’umanità consiste nel rendere grazie al Padre per il suo amore misericordioso, per il dono immenso e gratuito che solo nella potenza dello Spirito Santo si è potuto realizzare: Gesù Cristo.

Educhiamoci a rendere grazie per le piccole cose delle vita, per il dono dell’amicizia, della fraternità, del perdono, della solidarietà, dell’amore, dell’accoglienza…

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