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PAPA FRANCESCO, UN PRESEPE DEDICATO AI MIGRANTI

Redazione online
Pubblicato il 30-11--0001

Il presepe in piazza San Pietro, con la tipica imbarcazione maltese, il luzzu, «richiama la triste e tragica realtà dei migranti sui barconi diretti verso l’Italia». Lo ha rilevato il Papa nel discorso rivolto alle delegazioni provenienti di Malta e

Il presepe in piazza San Pietro, con la tipica imbarcazione maltese, il luzzu, «richiama la triste e tragica realtà dei migranti sui barconi diretti verso l’Italia». Lo ha rilevato il Papa nel discorso rivolto alle delegazioni provenienti di Malta e Trentino che quest’anno hanno donato il presepio e l’albero di Natale allestititi in piazza San Pietro, sottolineando che «nell’esperienza dolorosa di questi fratelli e sorelle, rivediamo quella del bambino Gesù, che al momento della nascita non trovò alloggio e venne alla luce nella grotta di Betlemme». 

Il presepe in piazza San Pietro, con la tipica imbarcazione maltese, il luzzu, «richiama la triste e tragica realtà dei migranti sui barconi diretti verso l’Italia». Lo ha rilevato il Papa nel discorso rivolto alle delegazioni provenienti di Malta e Trentino che quest’anno hanno donato il presepio e l’albero di Natale allestititi in piazza San Pietro, che richiama anche la triste e tragica realtà dei migranti sui barconi diretti verso l’Italia. Nell’esperienza dolorosa di questi fratelli e sorelle, rivediamo quella del bambino Gesù, che al momento della nascita non trovò alloggio e venne alla luce nella grotta di Betlemme; e poi fu portato in Egitto per sfuggire alla minaccia di Erode. Quanti visiteranno questo presepio saranno invitati a riscoprirne il valore simbolico, che è un messaggio di fraternità, di condivisione, di accoglienza e di solidarietà. Anche i presepi allestiti nelle chiese, nelle case e in tanti luoghi pubblici sono un invito a far posto nella nostra vita e nella società a Dio, nascosto nel volto di tante persone che sono in condizioni di disagio, di povertà e di tribolazione».

L’albero di Natale posto accanto al presepe «proviene dai boschi di Scurelle, ai piedi della catena montuosa del Lagorai – ha proseguito il Papa – contornata da un’incantevole natura, con fiori, piante e ruscelli cristallini che costeggiano i sentieri. La bellezza di quei panorami è un invito a contemplare il Creatore e a rispettare la natura, opera delle sue mani. Siamo tutti chiamati ad accostarci al creato con stupore contemplativo».

Il presepe e l’albero «formano quindi un messaggio di speranza e di amore, e aiutano a creare il clima natalizio favorevole per vivere con fede il mistero della Nascita del Redentore, venuto sulla terra con semplicità e mitezza. Lasciamoci attrarre, con animo di fanciulli, davanti al presepe, perché lì si comprende la bontà di Dio e si contempla la sua misericordia, che si è fatta carne umana per intenerire i nostri sguardi».
 

Nel suo saluto il Papa ha ringraziato, in particolare, i vescovi e il Governo di Malta, l’Associazione Foreste del Lagorai, rappresentanti dell’arcidiocesi e della Provincia di Trento, con le autorità dei Comuni della Bassa Valsugana, ed ha dedicato «un pensiero speciale» ai bambini che hanno decorato l’albero «con il sostegno della “Fondazione Lene Thun” che anima i laboratori di ceramico-terapia in diversi ospedali. Le sfere colorate che avete creato raffigurano i valori della vita, dell’amore e della pace che il Natale di Cristo ogni anno viene a riproporci».

Questo pomeriggio, senza il Papa, è prevista la cerimonia di inaugurazione dell’albero e del Presepio in Piazza San Pietro. L’evento sarà trasmesso in diretta dal Ctv (alle 16,30-17,45 circa).

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