fede

Misericordia ed emozioni: in Puglia primi ritiri quaresimali dell'Ofs

Gelsomino Del Guercio
Pubblicato il 30-11--0001

Numerosi francescani secolari hanno partecipato ai primi due incontri a San Marco in Lamis e all'Oasi di Betania nel segno della riflessione e della vita fraterna

Le fraternità dell'Ordine Francescano Secolare della Puglia mobilitate per la Quaresima. Già due i ritiri che si sono svolti con la partecipazione di numerosi membri delle oltre cento fraternità pugliesi.


TEMPO DI PENITENZA

A San Marco in Lamis, in provincia di Foggia, oltre 130 fratelli e sorelle, provenienti dalle Fraternità locali che ricadono nelle Diocesi di San Severo e di Manfredonia, hanno vissuto insieme una giornata densa di riflessione, agape e preghiera. Con la regia dell'assistente spirituale Padre Pietro, come sottolinea Luigi Lanzano, è stato richiamato il senso del cammino quaresimale «quale tempo privilegiato di penitenza, un dinamismo propositivo inquadrato storicamente, di cui l’Ordine Secolare è in qualche modo erede; ma anche tempo di rinnovamento e di grazia, di cui siamo chiamati ad usufruire. E l’invito significativo del papa alla carità, oltre all’esigenza della preghiera, del digiuno, della Parola».


MISERICORDIA E PERDONO

L’indifferenza, infatti, «richiama l’episodio dello scartato Lazzaro e del ricco Epulone (Lc 16,19-31), del non accorgersi e del non voler vedere, della comodità che di sicuro deresponsabilizza, della dittatura dell’economia e dell’interesse economico, del cuore duro che non sa commuoversi e ricade nel peccato di Caino (Sono forse io il guardiano di mio fratello?, Genesi 4,1-16). La misericordia (cuore-vicino-ai-miseri) esige, allora, riconciliazione e perdono, formazione del cuore (Benedetto XVI), che diventa tenero e si manifesta con sguardi e gesti di tenerezza (surplus dell’amore), molto ben personificata da papa Francesco. Ma esige anche un cuore forte e saldo, povero e aperto a Dio, disposto ad accogliere il dono (Rendi il nostro cuore simile al tuo, Litanie al Sacro Cuore)».


GENERAZIONE APATICA

Domenica 22 febbraio, invece, le Fraternità del Tavoliere e del Subappennino si sono ritrovate a Lucera presso l’Oasi Betania, con frate Fabrizio Di Fazio Ofm Cap, della Provincia religiosa d’Abruzzo ad alimentare la riflessione, partendo dal Vangelo di Luca. Come spiega Mariella Minervini: «La riflessione si è mossa dal passo "A chi posso paragonare questa generazione?" e si è soffermato sulla incapacità dell’uomo di oggi a provare emozioni, sull’apatia, che diventa indifferenza verso tutto e tutti. Da qui l’invito ad imparare a piangere, a gioire, a provare emozioni, perché non siamo pietre dure, immutabili nel tempo, chiusi in noi stessi , estraniati da tutto».



USCIRE DAL SONNO

Oggi, infatti, si vive «in questo sonno, che ci ha narcotizzati, ci ha resi mediocri sia nel nostro rapporto con Dio, che può definirsi un rapporto a metà, che verso gli altri. Siamo incapaci di provare “misericordia” verso noi stessi, perché non abbiamo incontrato veramente Gesù Cristo, non ci siamo lasciati toccare dalla grazia divina, non siamo capaci di piangere come Francesco d’Assisi la Passione di Cristo e ancora oggi: “L’Amore non è amato”. Abbiamo un’immagine sbagliata di Dio? Abbiamo fatto una reale esperienza d’Amore da diventare isola di misericordia o ci lasciamo risucchiare dall’indifferenza? Se ho provato sulla mia pelle la misericordia di Dio allora saprò accogliere anche il fratello con un carattere ostico e scontroso nella mia fraternità».

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