fede

Don Basilio Penido figura indimenticabile, teologo e monaco dalla grande istruzione

Annamaria Puri Purini Torres Carrilho
Pubblicato il 22-02-2018

Moriva quindici anni fa Don Basilio Penido, già Abate presidente dei Benedettini del Brasile, per lunghi anni Abate dei monasteri di Rio de Janeiro, Olinda e Brasilia. Figura spirituale centrale in Brasile, era conosciuto per la straordinaria capacità di comunicare in modo semplice concetti profondi e per la sua contagiosa ispirazione.

Un oblato spagnolo, formato da lui assieme alla moglie presso il monastero di Olinda, lo ritrae così: “Don Basilio Penido, a quell’epoca, Abate emerito, figura indimenticabile, teologo e monaco di profonda e vasta erudizione era più che erudito, saggio. Sotto la sua direzione abbiamo potuto percepire il significato della spiritualità benedettina, un cammino da percorrere per tutta la vita.”

Fin da quando era adolescente, il carioca José Maria Penido Filho (futuro don Basilio), voleva diventare sacerdote. Il coro dei gesuiti del quale faceva parte quando era alunno del liceo “Santo Ignacio”, aveva suscitato in lui il desiderio di seguire le orme dei maestri. Successivamente, per desiderio del padre, si era laureato in medicina prima di diventare sacerdote. Seguita la vocazione benedettina fu professore, rettore dei monasteri benedettini menzionati e infine, quando era ancora Abate presidente dei benedettini del Brasile, di quello di Brasilia. Lo conobbi allora, quando si rivolse alla comunità dei fedeli per essere aiutato a edificare il monastero su un terreno che era stato assegnato all’ordine benedettino, in riva al lago di Brasilia.

E lì si operò un miracolo: un esponente di un movimento carismatico che si aggirava in riva a questo lago, incontrato Don Basilio, gli domandò se conoscesse un ente al quale destinare dei fondi che doveva mettere a disposizione di una iniziativa cattolica. Don Basilio, gli spiegò che si trovava proprio su un terreno destinato alla costruzione di un convento e così il monastero nella sua prima versione, una semplicissima costruzione, venne edificato. Lo frequentai per anni ascoltando affascinata le parole di Don Basilio la cui enorme preparazione teologica, letteraria, poetica oltre che scientifica veniva messa a disposizione dei fedeli con un linguaggio adatto a dei bambini.

Attraverso i suoi occhi, quella terra arida che ci circondava diventava fertile, attraverso le sue parole ascoltavamo il canto degli uccellini, ci spiegava che tutto quello che ci circondava era la manifestazione della grandezza del Signore, le sue parole ci accompagnavano per tuta la settimana sino alla domenica successiva. Sempre disponibile, anche nei momenti più difficili, ha lasciato un grande vuoto in tuti noi, in particolare: Igor, Rubens e Marisa.

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