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Recensione Erostudente – Il Cortile di Francesco

Redazione
Pubblicato il 19-07-2017

Erostudente è un testo breve e articolato allo stesso tempo. Breve perché il nostro tempo richiede essenzialità efficace, articolato perché racconta di un percorso di crescita dalle mille sfaccettature.

Erostudente, che già nel titolo contiene la parola Eros intesa come desiderio di apprendimento, racconta del tentativo di includere le esperienze di “allargamento” della formazione con un approccio innovativo. Che educa alla teoria anche attraverso la forza dell’esperienza sul campo.

Hanno voluto “allenarli alla diversità”, come ama dire l’autore. Conoscere il mondo significa anche conoscere, capire, inglobare in sé la diversità che vi abita. Gli studenti universitari ventenni che hanno partecipato a questo esperimento di allargamento della formazione, di life largelearning come lo definisce Lo Storto, hanno conosciuto la diversità sul campo.

Hanno imparato che guardare negli occhi una persona è importante, perché l’altro, in realtà, è noi. Hanno imparato che creare connessioni anche con chi sembra essere agli antipodi rispetto a noi è importante, perché l’incontro tra menti con storie e memorie diverse è capace di modificare il modo in cui pensiamo e portare a una trasformazione creativa e a una saggezza non convenzionale.

A lezione di umanità, dunque, che, come definisce Mons. Ravasi, in senso metaforico significa carità, misericordia, compassione, tenerezza, virtù che dobbiamo far brillare di nuovo per convivere in serenità, l’uno accanto all’altro
.

Secondo l’autore, essere studenti oggi è molto diverso da esserlo stati nell’epoca precedente alla rivoluzione tecnologica di cui siamo ora testimoni e attori. Essere studenti non basta più. Il nostro tempo impone di essere piuttosto apprenditori, giovani che imparano e guadagnano conoscenza da tanti spunti diversi e non necessariamente solo tradizionali.

Consapevolezza, opportunità e diversità: sono queste le parole chiave della nuova frontiera dell’apprendimento. L’esperienza affianca la preparazione teorica per favorire una crescita professionale e personale il più possibile allargata e inclusiva.

Un testo leggero e denso allo stesso tempo, che pone domande più che dare risposte. Per dirla in modo quasi provocatorio, è l’esortazione a sbagliare, a cadere, a fallire, perché dal fallimento si impara, e cadendo si impara a rialzarsi. Dunque, si cresce.

Occorre perdersi per poi ritrovarsi, come Ulisse che vaga per dieci anni, o Dante nel suo cammino. Smarrirsi non significa viaggiare senza meta, ma lasciare spazio alle opportunità inattese.

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