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Terremoto Nepal, una donna estratta dalle macerie. Viva dopo 128 ore

Redazione online
Pubblicato il 30-11--0001

Oltre a Pemba Lama, un ragazzo di 15 anni estratto vivo dalle rovine di una guest house a Kathmandu, ieri un team misto nepalese e israeliano ha salvato, dopo 128 ore dal terremoto di sabato, anche una donna di 24 anni, Krishna Devi Khadka. Lo riferisce oggi il quotidiano Kantipur. Anche la giovane Krishna era rimasta bloccata fra le macerie di una guest house, Janasewa, nel villaggio di Gonggabu, non lontano dalla capitale. La donna e' ora ricoverata in ospedale e non e' in pericolo di vita.

La polizia nepalese ha aggiornato oggi il numero delle vittime del devastante sisma di sabato indicando che i morti sono saliti a 6.198, mentre i feriti hanno raggiunto quota 13.827. Per quanto riguarda lo stato degli alloggi, sono state censite 148.329 case completamente distrutte mentre altre 136.582 hanno subito danni gravi.

Il terremoto in Nepal dovrebbe avere un bilancio finale intorno alle 9mila vittime, con danni agli edifici per circa 3,5 miliardi di dollari. Lo indicano i modelli matematici del sito earthquake-report.com, il più grande database indipendente sui terremoti al mondo - che si basa su diversi tipi di dati, dai tweet alle segnalazioni delle stazioni sismologiche - in 60 lingue. "In questo momento i nostri modelli ci danno una media tra gli 8mila e i 9mila morti, ma non escludono che si arrivi a diecimila - spiega James Daniell del Karlsruhe Institute of Technology, cofondatore del sito, a Scientific American -. Per quanto riguarda i danni alle infrastrutture prevediamo fra i tre e i 3,5 miliardi di dollari, a cui andranno aggiunti 5-5,5 miliardi di dollari per la ricostruzione che potrebbero crescere se si deciderà di costruire infrastrutture migliori. A questo va aggiunto l'eventuale calo del turismo, che porta ogni anno circa un miliardo di dollari al paese, e che però è difficile da stimare". Il valore dei danni è relativamente basso, sottolinea Daniell. "Questo non è dovuto però all'impatto del terremoto, che invece ha portato una grande distruzione - spiega -, ma alla povertà del Paese. Il valore di tutte le infrastrutture della regione non supera i 40 miliardi di dollari".

Dalle macerie del terremoto nepalese dopo 5 giorni emerge, vivo, un ragazzo di quindici anni. Il giovane è stato trovato tra i resti di un palazzo di 7 piani di Kathmandu e per tirarlo fuori hanno lavorato durante la notte un team dell'Usaid affiancata da soccorsi nepalesi mentre molte persone erano in attesa. Appena estratto è scoppiato un applauso: il ragazzo, che era rimasto intrappolato tra due piani crollati, è stato portato via in barella, con il viso coperto di polvere. Poi, il Centro nazionale operazioni di emergenza (Neoc) nepalese ha reso noto, in un tweet, che due donne sono state estratte vive dalle macerie a Dadhikot, quartiere di Kathmandu, e Bhaktapur, località vicina alla capitale. 

Ieri il salvataggio di un neonato di appena quattro mesi. Intanto la Farnesina aveva fatto sapere che "al momento è sceso a tre il numero dei connazionali che l'Unità di Crisi sta ancora cercando di rintracciare" in Nepal. 
Intanto, il C130 italiano è arrivato stanotte alle 2.45 ora locale a Kathmandu ed è ripartito circa un'ora dopo con a bordo 29 superstiti del terremoto, tra cui 23 italiani e sei cittadini di altre nazioni europee. Lo ha appreso l'ANSA da un funzionario dell'Unita' di Crisi della Farnesina dislocata in Nepal. Due altri italiani, che nel frattempo avevano raggiunto l'India, sono saliti a New Delhi dove l'aereo ha fatto scalo.

Il presidente americano Barack Obama ha chiamato il premier del Nepal esprimendo la vicinanza del popolo americano a quello nepalese colpito dal terremoto e offrendo ulteriore assistenza sul fronte dei soccorsi e della logistic


Proteste e polemiche per i ritardi nei soccorsi - Circa 200 persone hanno bloccato oggi il traffico a Kathmandu in segno di protesta contro la lentezza con cui vengono distribuiti gli aiuti alla popolazione. I dimostranti, accusano il governo di non fare abbastanza, hanno sfidato la polizia e vi sono stati scontri, ma non è stato eseguito alcun arresto.  Gli sfollati del distretto nepalese di Dolakha, disperati per non aver ricevuto aiuti dopo il terremoto di sabato, hanno appiccato oggi il fuoco agli uffici distrettuali. Lo riferisce il quotidiano Repubblica. Nella sua pagina online il giornale indica che i sopravvissuti accusano gli amministratori di non aver distribuito nessun genere di prima necessita'. Il responsabile del distretto, Prem Lal Lamichhane, ha confermato che il ministero degli Interni non ha ancora mandato nulla. Migliaia di persone hanno preso d'assalto le stazioni degli autobus a Kathmandu per tornare nelle loro villaggi di origine. Nel 'Bus Park' di Gongabu in mattinata si sono verificati disordini per la ressa di passeggeri ed e' intervenuta la polizia. I veicoli partono stracarici con decine di passeggeri sul tetto. Dopo le proteste, fugge capo distretto 

Ong italiane, più di 5.300 morti e 8.000 feriti 
A 4 giorni dal terremoto che ha colpito il Nepal il bilancio è sempre più tragico: oltre 5.300 morti e 8.000 feriti; 8 milioni di persone bisognose di assistenza umanitaria. Lo rende noto Agire, network di ong italiane. Un cargo aereo contenente tende, ricoveri, coperte, potabilizzatori e serbatoi per l'acqua, messo a disposizione dalla Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo Ministero degli Affari Esteri, è in arrivo in queste ore nella capitale nepalese Kathmandu, riferisce Intersos.

I primi italiani bloccati in Nepal dal sisma stanno rientrando in Italia da Kathmandu con voli commerciali "reperiti e messi a disposizione dall'Unità di crisi della Farnesina".

Salvato in Nepal un neonato di quattro mesi rimasto da sabato intrappolato sotto le macerie provocate dal terribile terremoto. E' stato trovato nella sua abitazione crollata a Bhaktapur, una delle citta' storiche della valle di Kathmandu. Il piccolo e' all'ospedale con diverse ferite, ma e' fuori pericolo. Anche un uomo è stato tratto in salvo dopo essere rimasto imprigionato sotto le macerie di un albergo per 82 ore. Per sopravvivere ha bevuto la sua urina. Rishi Khanal, 27 anni, aveva appena finito di pranzare ed era salito al secondo piano dell'hotel di Kathmandu quando il terremoto ha colpito sabato scorso: l'uomo è rimasto intrappolato con un piede schiacciato dalle macerie. "Avevo qualche speranza ma ieri mi sono arreso - ha raccontato dal suo letto di ospedale -. Le mie unghie erano diventate bianche e le mie labbra cominciavano a screpolarsi... Ero sicuro che non sarebbe venuto nessuno, ero sicuro che sarei morto". Khanal era circondato da cadaveri ma ha continuato a battere contro le macerie nella speranza di farsi sentire: "Non si sentiva niente. Ho continuato a battere contro le macerie e alla fine qualcuno ha risposto ed è venuto in mio aiuto - ha proseguito -. Sono rimasto senza mangiare e non avevo niente da bere, quindi ho bevuto la mia urina".

Unicef,1,7 mln bambini con urgente bisogno aiuto

I soccorsi - Oltre dieci team di soccorso stranieri stanno assistendo i militari in una corsa contro il tempo per salvare i superstiti ancora intrappolati sotto gli edifici crollati. Diverse altre persone sono state trovate ancora vive. Un ventenne, John K.C., intrappolato al secondo piano di un hotel ed estratto vivo dai soccorritori della Armed Police Force (Apf) grazie all'aiuto di team da Cina e Turchia. 

Rientrati due ragazzi di Savona - Intanto sono rientrati con un volo dall'India Francesco Vesalici e Lucia Varaldo, i due ragazzi di Savona, coinvolti nel drammatico terremoto di qualche giorno fa. I due amici sono sbarcati a Milano ed hanno fatto ritorno a casa. "Rientrati, la mia sim italiana è in Nepal da qualche parte insieme al mio zaino!" è il messaggio postato da Francesco su Facebook con una foto che lo ritrae sorridente. I due erano in Nepal da circa un mese come cooperanti dell'associazione onlus "Finale for Nepal" e, al momento del sisma erano Tikapur, a seicento chilometri da Kathmandu 

Si temono 10 mila vittime, ha detto il premier Sushil Koirala. Times of India on line fornisce un bilancio aggiornato di 5.057 morti. Il Centro nazionale per le operazioni di emergenza del Nepal ha anche aggiunto che i feriti sono 10.915, mentre la stima dei profughi interni e' di 454.769 persone. Sono otto milioni le persone rimaste coinvolte nel devastante terremoto, afferma l'Onu. Anche se i soccorsi internazionali stanno iniziando ad arrivare, 1,4 milioni di persone hanno bisogno di aiuti alimentari, ma secondo gli esperti dell'Onu sfida maggiore potrebbe essere quella di raggiungerle.

Quattro le vittime italiane.

Kathmandu si è spostata di 3 mt. verso sud - Il terremoto che ha colpito il Nepal lo scorso 25 aprile ha spostato il terreno sotto l'area di Kathmandu fino a tre metri verso sud, mentre l'Everest dovrebbe essere rimasto della stessa altezza. Lo affermano alcuni esperti internazionali citati dal sito del Guardian


Un milione i senzatetto - Secondo il Centro nazionale delle operazioni di emergenza (Neoc), circa 6,6 milioni di persone sono state colpite in varia misura dal sisma in 34 distretti, un milione di persone sono rimaste senza un tetto. Diverse localita', nelle vallate piu' remote, sono ancora isolate e non sono state raggiunte dai soccorsi. Il governo stima inoltre che ci siano 400 mila edifici distrutti. Per i soccorsi sono a disposizione 13 elicotteri, tra cui tre inviati dall'India, che sono impegnati a trasportare i feriti negli ospedali di Kathmandu.



Cdm dichiara stato emergenza - Il Governo ha deciso oggi, in Consiglio dei Ministri, di dichiarare lo Stato di Emergenza, atto formale necessario a consentire la partecipazione italiana all'intervento europeo a sostegno della Repubblica Federale Democratica del Nepal, colpita dal drammatico terremoto del 25 aprile. Lo Stato di Emergenza - si legge nella nota del Cdm - permette di mettere in campo la task force completa della Protezione Civile di assistenza sanitaria e di supporto operativo.


I terremoti più catastrofici nella storia


Niente scalate sull'Everest - A causa delle valanghe causate dal terremoto di sabato in Nepal, per il secondo anno consecutivo non ci saranno scalate sull'Everest. Le agenzie che organizzano le spedizioni hanno detto che gli alpinisti e gli sherpa hanno ormai lasciato il versante nepalese della montagna, dopo le slavine che hanno colpito il campo base causando 18 vittime. La 'finestra' di beltempo, ideale per raggiungere la cima, e' quest'anno tra il 10 e 12 maggio e ora e' ormai troppo tardi per tentare la scalata. Lo scorso anno la stagione era stata cancellata a causa di una valanga che aveva ucciso 16 sherpa nepalesi, incaricati di attrezzare una via su un ghiacciaio. Nonostante la tragedia, team di alpinisti da tutto il mondo erano tornati in Nepal approfittando dell'estensione della validita' dei costosi permessi.

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