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Seggi aperti per la Brexit

Redazione online
Pubblicato il 30-11--0001

Fiato sospeso per il voto di oggi in Gran Bretagna, sulla permanenza o meno del Paese nell’Unione Europea: il referendum di tipo consultivo sulla cosiddetta Brexit. I seggi si sono aperti. Circa 50 milioni gli elettori. Gli ultimi commenti e una scheda sul referendum nel servizio di Debora Donnini:

Il quesito e i sostenitori

To leave or not to leave. Domani i cittadini britannici si troveranno davanti a questa decisione cruciale per il destino del loro Paese: scegliere fra il “Remain”, rimanere nell’Unione Europea, o il “Leave”, lasciarla. Il Fronte dei favorevoli alla permanenza è sostenuto dai partiti di centrosinistra, con alcune differenze, mentre quello dei contrari, è guidato da un dirigente dei Conservatori, l’ex sindaco di Londra Boris Johnson  appoggiato dall’Ukip, il partito per l’Indipendenza del Regno Unito. Il Partito conservatore ha, invece, lasciato libertà di scelta, ma il suo leader, il premier Cameron, che ha voluto il referendum, ora sostiene attivamente la Campagna per stare nell’Ue. Nel suo ultimo appello ha detto che l’uscita dall’Ue sarebbe irreversibile. Nigel Farage, leader dell' Ukip, afferma che domani sarà un "independence day" per i britannici

I temi

Il Fronte del “Leave” ritiene che Bruxelles abbia troppo potere sui Paesi membri e ha cavalcato principalmente la questione dell’immigrazione. Il Fronte del “Remain”, invece, si è concentrato sui benefici economici che vengono dal permanere nell’Ue e sui problemi che nascerebbero da un eventuale uscita.

Chi vota

Il referendum si svolge nel Regno Unito e a Gibilterra. Votano anche coloro che sono espatriati da non più di 15 anni.

I sondaggi

Gli ultimi sondaggi danno il “Leave” avanti di un punto rispetto al “Remain”, ma di fatto si registra un’oscillazione e per Cameron non si può dire cosa succederà. L’11% circa degli elettori sono ancora indecisi. La campagna elettorale è stata segnata anche dall’uccisione della deputata laburista pro-Ue, Jo Cox, per mano di  un estremista di destra.

I risultati

I primi risultati del voto di domani arriveranno all’alba di venerdì e quelli definitivi, si prevede, tra le 8 e le 9 ora italiana.

Preoccupazione sui mercati finanziari mondiali

Sicuramente alta è la preoccupazione per il riflesso sui mercati di un eventuale uscita della Gran Bretagna. Ieri a Washington il vertice tra tutte le autorità di vigilanza del settore finanziario. Anche la Cina guarda con attenzione. Londra è attualmente il secondo partner commerciale di Pechino in Europa dopo l’Italia. Il Fondo Monetario Internazionale stima un calo del Pil fra il 2 e il 4,5% in Gran Bretagna, con la vittoria del "Leave". Lancia un monito anche il finanziere di fama internazionale, George Soros: se vince Brexit, il venerdì sarà un giorno nero per i mercati.

Reazioni nell’Unione Europea

La Banca Centrale è pronta ad ogni evenienza, sottolinea il presidente della Bce, Mario Draghi. Tanti gli appelli da leader e ministri dell’Ue. Per il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, la Brexit sarebbe un “atto di automutilazione” per i britannici. Per l’ex-presidente della Commissione, Romano Prodi, favorevole al “Remain”, oramai abbiamo un’Europa a più velocità.

Reazioni in Italia

Dall’Italia, il premier Matteo Renzi parla di scelta sbagliata mentre il presidente della Conferenza episcopale, il card. Angelo Bagnasco, dice: l'uscita del Regno Unito dall'Ue "certo non è un bene perché dividersi non è mai un bene. Così come non è un bene voler fare i padroni".

I quotidiani britannici

La stampa britannica si divide. Il Times, The Guardian, The Independent e altri sono a favore della permanenza mentre il quotidiano più venduto, The Sun, The Daily Telegraph, The Sunday Times, edizione domenicale di The Times, e il Daily Mail si pronunciano per l’uscita dall’Ue.

La parola ora spetta agli elettori che domani si potranno pronunciare dalle 7 alle 22. (Radio Vaticana)

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