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Sanctuary Movement, chiese che offrono rifugio ai migranti minacciati di deportazione

Alex Zanotelli lilith.org
Pubblicato il 20-03-2018

Movimento che ha avuto inizio negli USA negli anni ottanta, quando Reagan deportava i rifugiati ai loro paesi come il Salvador o il Nicaragua e dove li aspettava la morte.

Lo scorso maggio ho lanciato un appello alle chiese: “Sanctuary Movement” che rimetto di nuovo in circolazione visto l’aggravarsi della situazione dei migranti nel nostro paese. L’appello è un invito alle Chiese (cattolica, valdese, luterana, anglicana, evangelica) di iniziare, come negli USA, ad offrire le nostre chiese come ‘santuario’ per asilo politico a coloro che sono destinati alla deportazione nei loro paesi, non perché criminali, ma perché privi di documenti.

Quell’appello non ha avuto alcun riscontro positivo da parte delle Chiese in Italia. Al contrario lo scorso anno il Sanctuary Movement negli USA ha visto raddoppiare il numero di chiese che offrono rifugio e asilo politico ai migranti minacciati di deportazione.

Non tutte le chiese danno ospitalità a tali persone, ma tutte si impegnano a sostenere i minacciati di deportazione, non soltanto offrendo assistenza legale, ma soprattutto con l’impegno da parte di pastori o preti, di accompagnare queste persone in tribunale o dalla polizia. Ci auguriamo che questo Movimento possa presto sbocciare anche nelle Chiese in Italia, dove assistiamo sempre più a deportazioni di migranti per la sola ragione di essere senza documenti.

Bruxelles intende deportare un milione di migranti irregolari. Operazione questa quasi impossibile, oltre che costosa, ma che rivela quale politica l’UE stia perseguendo e chiede ai 27 stati membri di mettere mano alla propria legislazione per una politica più restrittiva nei confronti dei migranti.

Questo sta avvenendo non solo in Europa, ma anche negli USA con Trump, che minaccia di espellere undici milioni di clandestini, in buona parte latinos. Infatti Trump, oltre al muro tra gli USA e il Messico, che gli costerà un miliardo di dollari, ha iniziato ad espellere ogni settimana settecento clandestini.

Per rispondere a questa tragedia, alcune chiese hanno rilanciato il “Sanctuary Movement”: movimento che si rifà alla tradizione biblica (Num. 35,9-34), ripresa poi nel Medioevo, secondo cui chi riesce a trovare rifugio in un luogo sacro o in una città asilo aveva il diritto ad essere protetto. Questo movimento ha avuto inizio negli USA negli anni ottanta, quando Reagan deportava i rifugiati ai loro paesi come il Salvador o il Nicaragua e dove li aspettava la morte.

Ora, con Trump, oltre mille istituzioni (fra queste, anche città, università e contee) hanno iniziato a dare rifugio politico a chi rischia di essere espulso. I responsabili religiosi si rifiutano di aprire le chiese alla polizia, quando viene per arrestare i clandestini.

“Le chiese devono aprire i loro battenti per accogliere coloro che Trump vuole deportare” – afferma nella rivista ecumenica Sojourners, B. Packnett –. Se Trump decidesse di deportare undici milioni di clandestini, dobbiamo chiedere una massiccia disobbedienza civile. La resistenza è un lavoro sacro. Ecco perché è il nostro lavoro.” Data la gravità della situazione dei migranti in Europa, diventa pressante un appello anche alle chiese in Italia perché lancino nel nostro paese il movimento delle ‘chiese santuario’! “Sogno un’Europa in cui essere migrante non è un delitto”, ha detto papa Francesco parlando alle massime autorità della UE. Questo è anche il nostro sogno e il nostro impegno.

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