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Papa Francesco: Gerusalemme, la città santa, anticipi la pace nel mondo

Francesco Giorgino
Pubblicato il 30-11--0001

I vivi insieme «a coloro che sono entrati nell'eternità» formano «una sola, grande famiglia». Questa è una «meravigliosa unione comune tra terra e cielo». Lo ha sottolineato papa Francesco all’Angelus in piazza San Pietro nel giorno di Ognissanti. «Oggi - ha detto il Papa prima di recitare la Preghiera mariana - diamo lode a Dio per la schiera innumerevole dei santi e delle sante di tutti i tempi: uomini e donne comuni, semplici, a volte “ultimi” per il mondo, ma “primi” per Dio».



Nell'Angelus il Papa ha riflettuto sulla «comunione dei santi», «la unione comune - ha detto - che nasce dalla fede e unisce tutti coloro che appartengono a Cristo in forza del battesimo. Si tratta - ha spiegato - di una unione spirituale che non viene spezzata dalla morte, ma prosegue nell'altra vita. In effetti sussiste un legame indistruttibile tra noi viventi in questo mondo e quanti hanno varcato la soglia della morte. Noi quaggiù sulla terra - ha affermato - insieme a coloro che sono entrati nell'eternità, formiamo una sola, grande famiglia, si mantiene questa familiarità».

«Questa meravigliosa unione comune tra terra e cielo - ha proseguito il Pontefice - si attua nel modo più alto e intenso nella Liturgia, e soprattutto nella celebrazione dell'Eucaristia, che esprime e realizza la più profonda unione tra i membri della Chiesa. Nell'Eucaristia, infatti, noi incontriamo Gesù vivo e la sua forza, e attraverso di Lui entriamo in comunione con i nostri fratelli nella fede: quelli che vivono con noi qui in terra e quelli che ci hanno preceduto nell'altra vita, la vita senza fine. Questa realtà ci colma di gioia: è bello avere tanti fratelli nella fede che camminano al nostro fianco, ci sostengono con il loro aiuto e insieme a noi percorrono la stessa strada verso il cielo. Ed è consolante sapere - ha commentato Papa Bergoglio - che ci sono altri fratelli che hanno già raggiunto il cielo, ci attendono e pregano per noi, affinché insieme possiamo contemplare in eterno il volto glorioso e misericordioso del Padre».

«Nella grande assemblea dei Santi – ha messo in evidenza - Dio ha voluto riservare il primo posto alla Madre di Gesù. Maria è al centro della comunione dei santi, quale singolare custode del vincolo della Chiesa universale con Cristo, del vincolo della famiglia, lei è la madre, la madre, la nostra madre - ha detto “a braccio” il Papa - Per chi vuole seguire Gesù sulla via del Vangelo, lei è la guida sicura perché è la prima discepola, lei è la Madre premurosa e attenta, a cui confidare ogni desiderio e difficoltà».



Il Papa dopo l'Angelus, ricordando che oggi la liturgia ricorda la Gerusalemme celeste, ha invitato a «pregare perché la Città santa, cara a ebrei, cristiani e musulmani, che in questi giorni - ha ricordato - è stata testimone di diverse tensioni, possa essere sempre più segno e anticipo della pace che Dio desidera per tutta la famiglia umana».

Ha salutato, quindi, i partecipanti alla “Corsa dei Santi” e alla “Marcia dei Santi”, promosse rispettivamente dalla Fondazione Don Bosco nel Mondo e dall’Associazione Famiglia Piccola Chiesa. «Mi compiaccio per queste iniziative – ha detto il Pontefice - che uniscono lo sport, la testimonianza cristiana e l'impegno umanitario». 



Infine, Francesco ha ricordato che oggi pomeriggio si recherà al cimitero del Verano per celebrare la Messa in suffragio dei defunti: «Visitando il principale cimitero di Roma, mi unisco spiritualmente a quanti si recano in questi giorni presso le tombe dei loro morti nei cimiteri del mondo intero. A tutti auguro una buona festa dei Santi, nella gioia di far parte di questa grande famiglia dei Santi. Non dimenticate, per favore, di pregare per me. Buon pranzo e arrivederci!». (Vatican Insider)

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