cronaca

Migranti, l’Europa raddoppia i fondi

Redazione online
Pubblicato il 30-11--0001

Le «osservazioni» italiane arriveranno presto sulle scrivanie degli uffici di Varsavia. Per integrare, chiarire, modificare la bozza del piano operativo che Frontex ha inviato a Roma. Ci sono ancora alcune settimane prima che l’operazione «Triton» (si chiamerà così il dispositivo di Frontex Plus per il pattugliamento dei confini italiani) prenda il largo. Sarà operativa a fine novembre, infatti, ma nei prossimi giorni, trovata l’intesa tra Roma e Frontex sui contenuti, il piano sarà trasmesso agli Stati membri che dovranno concretamente mettere a disposizione risorse e mezzi.

Ancora ieri il commissario Ue agli Affari Interni, Cecilia Malmström, ringraziando l’Italia «per il fantastico lavoro svolto», ha ribadito che «Frontex Plus non potrà sostituire Mare Nostrum perché avrà risorse più limitate. Spetterà all’Italia decidere che fine farà Mare Nostrum».

La piantina e i numeri che pubblichiamo fanno parte della documentazione trasmessa da Frontex, insomma la bozza di proposta che, emendata, sarà ridiscussa nei prossimi giorni per essere approvata.



Ancora una volta va precisato che «Triton» assorbirà processualmente «Mare Nostrum», nel senso che una volta a regime, si valuterà quando far rientrare le navi di Mare Nostrum, una missione destinata comunque ad esaurirsi nel tempo.

«Triton» potrà contare sucinque pattugliatori, tre d’altura, due aerei e un elicottero impegnati ventiquattrore su ventiquattro. 



I mezzi d’altura (l’Italia chiederà che siano assetti navali più imponenti rispetto agli attuali, in grado di affrontare il mare anche in condizioni meteo avverse) si collocheranno a trenta miglia dalle coste italiane, i mezzi aerei si spingeranno molto più a sud.

Nella prima fase, quando «Triton» partirà, Mare Nostrum sarà ancora attiva. E spetterà al governo italiano decidere quando sospenderla.



In questi mesi il suo raggio operativo si è spinto fino alle acque territoriali libiche, fino a una ventina di miglia dalla costa nordafricana. E in ogni caso, nella prima fase di «Triton» i nostri assetti navali saranno al loro posto.

Nella sua proposta, Frontex fa l’elenco anche dei finanziamenti per i Paesi che mettono a disposizione mezzi navali o aerei. Dagli attuali un milione e 150 mila euro spesi ogni mese per le operazioni in corso nel Mediterraneo, Frontex passerà a 2 milioni e 830 mila euro al mese. In pratica lo stanziamento annuale passerà da 14 a 34 milioni circa. Per l’Italia anche 10.000 euro al mese per Lampedusa. (La Stampa)

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