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INDIA, NEL NOME DI SAN FRANCESCO I FRATI CONTRO LE VIOLENZE RELIGIOSE

Redazione online
Pubblicato il 30-11--0001

Una mobilitazione generale con oltre 50mila religiosi per lanciare un segnale contro l'intolleranza crescente

La mobilitazione è di quelle che fa discutere in un paese dove i cristiani vivono in una condizione drammatica. Il 10 dicembre i francescani in India hanno stabilito, in ogni loro struttura e comunità, una celebrazione nazionale improntata alla libertà religiosa e all'armonia con le altre fedi. 



GIUSTIZIA PER L'ATTENTATO ALLA CHIESA

Una scelta coraggiosa che nasce dal clima che in queste ultime settimane si sta ulteriormente infiammando nel paese a maggioranza indù e musulmana. Dopo il misterioso incendio che il 1° dicembre ha sventrato la chiesa cattolica di San Sebastiano, nella zona Est di Delhi, la speciale polizia criminale di Delhi ha istituito una squadra speciale per indagare. Secondo l'Agenzia Fides, oltre 5.000 credenti, di tutte le confessioni (cattolici, anglicani, battisti, metodisti, evangelici) hanno chiesto giustizia. Anche le autorità cattoliche si sono mosse: l’Arcivescovo di Delhi, Sua Ecc. Mons. Anil Couto, ha scritto al Primo Ministro Narendra Modi e al Ministro degli Interni, Rajnath Singh, chiedendo trasparenza per una indagine che porti risultati. 



52 CONGREGAZIONI IN CAMPO

Di fronte ai timori espressi dai cristiani, la polizia ha disposto la presenza di guardie davanti alle chiese principali della città. Dopo l’incendio, le chiese stanno valutando la necessità di dotarsi di personale di sicurezza privato. Per rispondere all’intolleranza, i francescani in India hanno programmato la celebrazione del 10 dicembre in tutte le loro istituzioni educative e sociali. La giornata sarà celebrata dalle 52 congregazioni francescane presenti in 65 province, su tutto il territorio dell'India, che raccolgono oltre 50mila fra religiosi e religiose. 



LA DENUNCIA DI FRA' MATHEW

Fra A.J. Mathew, frate minore cappuccino, presidente della Famiglia francescana in India, afferma all'agenzia della Santa Sede: “In questi giorni, assistiamo ad una crescente violenza contro i cristiani in India. È una grave violazione dei nostri diritti fondamentali, sanciti nella Costituzione. La distruzione di luoghi religiosi e la violenza sui cristiani deve essere condannata da ogni cittadino”. Tra gli episodi citati, si ricordano, oltre al rogo della chiesa di Delhi, gli attacchi a due chiese in Madhya Pradesh, la persecuzione in 50 villaggi del distretto di Bastar, in Chhattisgarh, la violenza sulle famiglie cristiane in Orissa.

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