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Il giorno del Bardo era in classe a Trezzano, ma per Tunisi Abdel incontrò i due terroristi

Redazione online
Pubblicato il 30-11--0001

"Andranno chiariti" i movimenti di Abdel Majid Touil, il marocchino sospettato di essere coinvolto nella strage di Tunisi, dopo il suo ingresso in Italia lo scorso 17 febbraio: "tra quella data ed il 19 maggio non sono emerse evidenze della sua presenza sul territorio nazionale". Lo ha detto il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, nella sua informativa alla Camera sull'arresto del marocchino sospettato di essere coinvolto nella strage del Bardo a Tunisi.




Alfano ha sottolineato come quando arrivò in Italia e fu identificato e ne fu disposta l'espulsione "nulla a suo carico era stato segnalato dalle autorità tunisine" dunque "non era considerato un soggetto pericoloso per la sicurezza nazionale".

Il ministro ha rivendicato l'arresto come un "successo investigativo frutto anche della buona cooperazione tra diversi Paesi nella lotta al terrorismo". Alfano ha ribadito il suo ringraziamento alle forze dell'ordine ed all'intelligence. Alfano ha sottolineato di non aver mai escluso il rischio di terrorismo, anche sui barconi e affermato che l'allerta è elevatissimo".




"Mai escluso che l'Italia sia a rischio terrorismo: sempre detto che l'allerta è elevatissima, anche sull'uso dei barconi per l'infiltrazione di terroristi, pur se finora mancano riscontri". Così il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, nella sua informativa alla Camera sull'arresto del marocchino sospettato di essere coinvolto nella strage del Bardo a Tunisi. Nel 2015 - ha spiegato il ministro - sono stati espulsi dall'Italia 33 soggetti coinvolti nella minaccia del terrorismo: erano stati 13 in tutto il 2014.




Touil il 18/3 incontrò i 2 terroristi uccisi - Il 18 marzo scorso, giorno della strage al Museo del Bardo,Abdelmajid Touil (Abdallah), il marocchino arrestato ieri in Italia per l'attentato, non solo era a Tunisi ma quel giorno in place Pasteur avrebbe incontrato i due terroristi poi uccisi dalle forze speciali al museo ovvero Yassine Laabidi e Jabeur Khachnaoui, e con loro si sarebbe poi diretto verso il Bardo. Insieme ai due terroristi, secondo i media, c'era un tale Othmane. Sono le indiscrezioni dell'inchiesta che tendono a mettere in luce il ruolo del giovane marocchino nell'attentato al museo. Sempre secondo indiscrezioni riportate dai media tunisini Touil Abdelmajid avrebbe preso parte alla seconda riunione della cellula terroristica responsabile dell'attacco, avvenuta l'11 marzo, nella quale è stato deciso di incaricare Med Amine Guebli e Elyes Kachroudi di fornire i kalashnikov agli assalitori.

La vicenda

Era il 17 febbraio scorso quando 642 migranti, soccorsi dalla Marina Militare, sbarcarono a Porto Empedocle (Agrigento). Tra loro Abdelmajid Touil - sospettato di aver partecipato all'organizzazione dell'attentato al museo del Bardo di Tunisi - ripreso sul molo da un fotografo dell'ANSA poco prima del disbrigo delle pratiche di identificazione. Nella foto, il giovane, che è tra altri migranti, indossa una felpa scura con il cappuccio alzato, sotto un giubbotto chiaro con doppia chiusura-lampo, uno chiusa, l'altro aperta. Non ha la barba ed ha capelli più corti rispetto a come appare nella foto-segnaletica diffusa oggi dalla polizia. Sia nella foto di Porto Empedocle, sia in quella segnaletica si riconoscono sulla guancia destra del marocchino due lievissime cicatrici. L'identificazione del giovane è stata comunque confermata dal fratello Abderazak, al quale è stata mostra la fotografia.




Il cittadino marocchino di 22 anni è stato arrestato nel Milanese perché ritenuto uno degli esecutori della strage al Museo del Bardo a Tunisi. E' stato catturato dalla Digos e dai carabinieri del Ros a Gaggiano (Milano). Era ricercato a livello internazionale dalle autorità Tunisine che lo ritengono coinvolto nell'attentato costato la vita a 24 persone, tra cui quattro italiane. Touil Abdelmajid è ritenuto responsabile della pianificazione e dell'esecuzione materiale dell'attentato al Bardo. In casa sua, in via Pitagora, a Gaggiano (Milano) gli investigatori della Digos hanno trovato e sequestrato del materiale che sarà analizzato dall'intelligence.

Il giovane era già stato identificato nel febbraio 2015 a Porto Empedocle dopo essere arrivato con un barcone con altre 90 persone. Dopo fotosegnalamento e impronte - ha spiegato in Aula Alfano - il questore di Agrigento ne ha disposto l'espulsione, ma "in quel momento nulla a suo carico era stato segnalato dalle autorità tunisine; ne consegue che non era considerato un soggetto pericoloso per la sicurezza nazionale".




L'uomo, che risulta irregolare, è stato trovato a casa dei parenti che invece hanno un permesso di soggiorno. Carabinieri e polizia hanno eseguito un provvedimento dell'Autorità giudiziaria tunisina.

Touil Abdelmajid aveva ricevuto un'ordine di espulsione. Secondo le accuse e la ricostruzione degli investigatori Abdelmajid sarebbe poi tornato nel proprio Paese per compiere l'attentato del 18 marzo. Il 22enne è stato preso in un appartamento di in una palazzina in via Pitagora, a Gaggiano (Milano) che condivideva con madre e due fratelli. (Ansa)

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