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Cuba-Usa, il giorno della svolta. Ecco cosa cambia

Redazione online
Pubblicato il 30-11--0001

TODOS SOMOS AMERICANOS

L'embargo è superato, l'isolamento non ha funzionato. Cuba e gli Stati Uniti sono pronti a una nuova rotta e le 90 miglia di mare che li separano, da oggi tornano a essere solo acqua non più una barriera. La svolta storica è stata annunciata intorno alle 18 ore italiane, a distanza di dieci minuti l'uno dall'altro, dal presidente americano Barack Obama e da quello cubano Raul Castro. Cinquacinque anni dopo l'embargo, 'el bloqueo', nei confronti dell'isola caraibica e la rottura delle relazioni diplomatiche, l'annuncio dei due leader che prima di parlare alla nazione si erano sentiti al telefono, è avvenuto lo stesso giorno della liberazione del contractor americano Alan Gross - rilasciato da Cuba dopo cinque anni di prigionia - e di un agente cubano che lavorava per i servizi segreti  americani. In cambio gli Usa hanno liberato tre membri dell'intelligence di Cuba.



"Porremo fine a questo approccio ormai vecchio", ha detto Obama in piedi di fronte alle telecamere, in diretta tv. "Riprenderemo le relazioni diplomatiche", ha fatto eco Castro, seduto alla scrivania, in divisa, da Cuba, poco dopo. "Cominceremo a normalizzare le nostre relazioni, c'è una storia complicata ma adesso inizia un nuovo capitolo", ha continuato il capo della Casa Bianca. "Le cose principali sono state risolte. Questo non vuol dire che l'embargo economico sia stato risolto. Restano delle differenze", ha specificato Castro nel suo discorso, aggiungendo che "la decisione di Obama di imprimere una svolta ai rapporti merita il rispetto e la riconoscenza del nostro popolo". Un primo passo importante, sancito e favorito da papa Francesco. Entrambi i presidenti lo hanno ricordato e hanno ringraziato Bergoglio "per la sua mediazione nel dialogo". E il Pontefice, a sua volta, dopo i due discorsi, ha espresso "vivo compiacimento per la storica decisione dei due governi". L'intesa infatti, fanno sapere da Washington, è giunta dopo oltre un anno di colloqui segreti fra rappresentanti delle due parti, che si sono svolti in Canada e in Vaticano.


Le misure distensive. I due Paesi hanno annunciato l'avvio di colloqui al fine di arrivare a una normalizzazione delle relazioni e all'apertura di un'ambasciata statunitense all'Avana già nei prossimi mesi. Obama, che ha affidato l'inizio del dialogo al segretario di Stato a John Kerry, ha garantito una serie di misure distensive. Le aperture sono reciproche. La cancellazione delle restrizioni sui viaggi e il ristabilimento delle relazioni diplomatiche. Cuba sarà tolta dalla lista nera dei Paesi che sponsorizzano il terrorismo. Aumenteranno i collegamenti per le telecomunicazioni tra  sarà possibile inviare denaro nell'isola.

CUBA-USA: DAI VIAGGI AI SIGARI, ECCO COSA CAMBIA 


"Il commercio - ha aggiunto Obama - non deve essere svantaggiato perché è positivo per entrambi". "Ci sono fra noi - ha continuato il presidente degli Stati Uniti - differenze in politica, economia, filosofia. Sappiamo bene che molti cubani hanno fatto la storia degli Stati Uniti e gli Usa dal canto loro hanno sempre sostenuto i diritti umani. Anche in questi giorni Cuba è dominata da un Castro". "Eppure - ha sottolineato - quando sono diventato presidente ho scelto di occuparmi delle relazioni con Cuba. E' tempo per un cambiamento. Faremo del nostro meglio per portare i nostri migliori valori anche laggiù". Per il capo della Casa Bianca è tempo di creare "più opportunità per i popoli americano e cubano, un nuovo capitolo tra le Nazioni delle Americhe". "Todos somos americanos", ha concluso in spagnolo Obama.

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