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Attacco come a Sydney possibile in ogni momento. L'Australia respinse richiesta estradizione dell'attentatore

Redazione online
Pubblicato il 30-11--0001

La Gran Bretagna potrebbe essere colpita "in ogni momento" da un attacco simile a quello di Sydney, condotto da un terrorista solitario. Lo ha detto oggi il premier britannico David Cameron di fronte a una commissione parlamentare, ricordando "la serie di attacchi" sventati negli ultimi mesi che avrebbero potuto vedere "agenti di polizia o altre autorità assassinati a sangue freddo".

Australia respinse richiesta di estradizione dell'Iran per l'attentatore. L'Iran chiese 14 anni fa l'estradizione di Man Haron Monis, l'autore della presa di ostaggi ieri a Sydney, ma l'Australia si rifiutò di consegnarlo. Il capo della polizia iraniana ha detto che in Iran era conosciuto con il nome di "Manteqi". "Nel 1996 era manager di un' agenzia di viaggio e commise una frode - ha precisato alla stampa - Poi fuggì in Malaysia e da lì in Australia sotto falso nome".

Il capo della polizia ha ricordato che "dal momento che non esisteva un accordo di estradizione tra i due paesi, la polizia australiana si rifiutò di consegnarlo".

Sydney ricorda l'eroismo degli ostaggi. L'Australia è sotto shock dopo il tragico epilogo del sequestro di 17 ostaggi prolungatosi per 16 ore, fino alle 2 di notte, nell'elegante Lindt Cafe nel cuore di Sydney. Il Paese piange i due ostaggi rimasti uccisi da eroi, per proteggere gli altri prigionieri dell'iraniano di confessione sunnita rimasto ucciso anch'egli nel blitz della polizia.

Il manager del Lindt Cafe, Tori Johnson di 34 anni, e una cliente, l'avvocato Katrina Dawson di 38, madre di tre figli, sono morti durante l'incursione, scattata dopo spari dall'interno, durante un tentativo di fuga. Le forze dell'ordine non hanno specificato se i due siano stati uccisi dal sequestratore o colpiti nel fuoco incrociato, ma secondo notizie non confermate Johnson stava tentando di disarmare l'uomo, mentre la Dawson cercava di proteggere un'amica incinta, e un colpo è partito.

E' la versione riportata anche dall'arcivescovo di Sydney Anthony Fisher, durante una cerimonia celebrata nella vicina cattedrale cattolica di St. Mary's, in cui ha elogiato l'"eroismo" delle due vittime. In tutto lo stato del Nuovo Galles del Sud, di cui Sydney è capitale, le bandiere sono calate a mezz'asta. Moltissimi si sono ritrovati a Martin Place, il grande spazio pedonale nel centro della metropoli che comprende tra l'altro le poste centrali, il monumento ai caduti, un anfiteatro all'aperto e edifici fra i più prestigiosi, dalla Reserve Bank al canale Seven della TV, dalle le cui vetrate si poteva osservare il caffè Lindt sul lato opposto. Davanti al caffè una montagna di fiori.

A Martin Place si è recato anche il primo ministro Tony Abbott con la famiglia. "I nostri pensieri e le nostre preghiere sono con i familiari dei due ostaggi uccisi, dei feriti e degli altri ostaggi", ha detto, e poi ha elogiato "il coraggio e il professionismo" della polizia e degli altri servizi di emergenza, che "hanno salvato molte vite". "Gli australiani possono essere rassicurati dalla maniera in cui le nostre agenzie di sicurezza hanno risposto a questa minaccia terroristica", ha assicurato. La Repubblica

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